Procura della Repubblica di Pordenone, per Pietro Montrone un ritorno da capo
Tra le indagini più note condotte da Montrone quella su Unabomber, ma anche sul terrorismo

La Quinta Commissione del Csm, nella seduta di mercoledì 28 febbraio, ha deliberato all’unanimità di proporre al Plenum come nuovo procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pordenone Pietro Montrone.
L’approvazione, sia per l’unanimità della proposta sia per le doto umane e professionali del magistrato, è data per scontata e così va delineandosi il ritorno in provincia, da procuratore capo, di un pm che ha scritto pagine importanti nella storia giudiziaria della Destra Tagliamento a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila.
Pietro Montrone, 63 anni, in carriera dal 1987 e attualmente all procura della Repubblica di Trieste, succederà dunque a Raffaele Tito, congedatosi dal Friuli occidentale lo scorso giugno.
Tra le indagini più note condotte da Montrone quella su Unabomber («Avevamo capito che il soggetto era del territorio – aveva detto il magistrato in occasione della presentazione di un volume sul caso –. Gli indagati furono da 20 ai 30») ma non solo.
Montrone era giunto in città nel '96 proveniente dall'allora pretura di Venezia, in un periodo nel quale il tribunale pordenonese si trovava in particolare difficoltà con gli organici e nella procura stava per congedarsi il pm Raffaele Tito, autore di celebri inchieste sulla Tangentopoli in riva al Noncello (trasferitosi all'uffico inquirenti di Trieste, dove poi sarebbe arrivato anche lo stesso Montrone).
In coppia con il collega Simone Purgato a Pordenone aveva condiviso diverse inchieste, tra cui le più note sono senz'altro quelle sul terrorismo, in particolare sull'attività degli Nta, i nuclei territoriali antimperialisti, e su Unabomber.
In anni successivi aveva affiancato la collega Annita Sorti nelle attività di indagine connesse all'omicidio di Fabio Cauz.
Ora il ritorno al timone della procura.
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