Processo per le false cosce dop: prima istanza di patteggiamento

Michele Pittis, 48 anni, codroipese, è assistito dall’avvocato Gian Lucio Morassutti. La pena, sospesa, è già stata concordata con il pm Carmelo Barbaro: l’associazione a delinquere, contestata originariamente anche a Pittis, è stata esclusa. Spetterà al gup Rodolfo Piccin l’ultima parola
San Daniele 12 Marzo 2008. Lavorazione del Prosciutto. Telefoto Copyright /Foto Agency Anteprima Udine.
San Daniele 12 Marzo 2008. Lavorazione del Prosciutto. Telefoto Copyright /Foto Agency Anteprima Udine.

PORDENONE. Resta per tutti a Pordenone il processo sui falsi prosciutti dop e le prime posizioni saranno definite a marzo del prossimo anno. Solo uno dei 24 indagati ha chiesto di patteggiare: Michele Pittis, 48 anni, codroipese, assistito dall’avvocato Gian Lucio Morassutti.

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La pena, sospesa, è già stata concordata con il pm Carmelo Barbaro: l’associazione a delinquere, contestata originariamente anche a Pittis, è stata esclusa. Spetterà al gup Rodolfo Piccin l’ultima parola. Pittis era il direttore di produzione del macello di Gruppo carni friulane srl, finito nel mirino degli inquirenti.

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L’avvocato Morassutti ha precisato che il suo assistito ha scelto questa strada per evitare lo stress del processo. Carlo Del Stabile, 54 anni, di Villa Vicentina, socio della società agricola 4esse di Varmo, difeso dall’avvocato Maurizio Conti, è orientato invece a chiedere la messa alla prova: la Procura gli contesta solo il concorso in due ipotesi minori di frode nell’esercizio del commercio e contraffazione di alimenti dop.

Scelta processuale che consentirebbe l’estinzione del reato in caso di esito positivo e metterebbe anche al riparo dalle richieste risarcitorie.

Il giudice Piccin ha escluso le costituzioni di parte civile nei confronti delle 10 società chiamate a rispondere della responsabilità amministrativa, mentre ne ha ammesse 4 nei confronti delle 24 persone fisiche. Depennata solo Codici onlus di Roma, sodalizio di cui non risultano attività di tutela in Fvg.

È stato ammesso il Consorzio del prosciutto di San Daniele, contestato da alcune difese per lo statuto di tutela risalente al 2017, ma riconosciuto dal ministero delle Politiche agricole già nel 2002. Sì anche alle coop Centrale adriatica di Anzola dell’Emilia, Italia di Casalecchio sul Reno e all’impresa Morgante srl di San Daniele.

Quattro indagati – Giuseppe Presacco 50 anni, di Rivignano-Teor, Nadia Di Giorgio 51 anni di Remanzacco e i veterinari Franco Pinardi 62 anni pordenonese e la trevigiana Elisa Borin, 34 anni – hanno optato per il rito abbreviato, condizionato all’audizione dei consulenti tecnici (che saranno sentiti il 13 gennaio).

Rito che consente lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Tutti gli altri indagati sono orientati al dibattimento, ma fino al 30 novembre si potrà cambiare idea. Il giudice ha respinto inoltre le eccezioni di incompetenza territoriale e inutilizzabilità delle intercettazioni e ha fissato le tappe.

Entro il 30 settembre il deposito degli atti per gli abbreviati. Entro il 31 ottobre parti civili e pm si esprimeranno sulla scelta del rito o prova contraria. Il 23 marzo dinanzi al gup Piccin saranno discussi gli abbreviati, perfezionati i patteggiamenti e si svolgerà pure l’udienza preliminare, con la decisione sui rinvii a giudizio. —

 

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