Processo Calligaris: spari o scoppi del buggy? Consulenti a confronto

UDINE. L’istruttoria del processo a carico di Paolo Calligaris, l’imprenditore di 50 anni di Cividale condannato in primo a grado a 16 anni di reclusione per l’omicidio dell’allora compagna Tatiana Tulissi, uccisa all’età di 36 anni con tre colpi di pistola, la sera dell’11 novembre 2008, sull’uscio della villa di Manzano dove abitavano, può ripartire, seppure nei limiti del rito abbreviato.
A stabilirlo è stata la Corte d’assise d’appello di Trieste presieduta dal giudice Mimma Grisafi, accogliendo l’istanza di rinnovazione proposta dalla difesa dell’imputato venerdì, nel corso della prima udienza del giudizio di secondo grado.
La nuova carta che gli avvocati Rino Battocletti e Alessandro Gamberini, che insieme alla collega Cristina Salon assistono Calligaris, intendono giocare per tentare di demolire l’impianto accusatorio proposto dal pm Marco Panzeri e condiviso dal gup del tribunale di Udine, Andrea Odoardo Comez, sarà calata il prossimo 16 ottobre.
Quel giorno, a prendere la parola in aula sarà il consulente incaricato dalla difesa di effettuare una serie di misurazioni audiometriche sul buggy con cui Giacomo, uno dei due figli dell’imprenditore, all’epoca minorenne, giunse nella villa di via Orsaria dopo il delitto.
L’obiettivo è dimostrare che i colpi sentiti dalla teste chiave della Procura, un’anziana vicina di casa, non corrispondono agli spari esplosi contro la vittima, bensì agli scoppi della marmitta rotta del buggy. E spostarne così l’orario attorno alle 18.35, cioè almeno tre minuti dopo la telefonata che Calligaris fece al 118. In vista della prossima udienza, anche il pm nominerà un proprio consulente, per consentire il contraddittorio tra le parti.
Non meno pregnante, secondo il collegio difensivo, il resto del materiale ammesso dai giudici, nonostante l’opposizione della pubblica accusa: un video sui tempi di percorrenza impiegati da Calligaris per spostarsi dalla propria azienda, la “Ca’ Tullio” di Aquileia, alla villa, e una ricostruzione in 4D del percorso compiuto da Tatiana dopo i primi spari. Entrambi i documenti evidenziano come le prove effettuate dal consulente di parte e quelle della polizia giudiziaria approdino a conclusioni diverse.
Dal canto loro, il sostituto procuratore generale Carlo Sciarrico e il pm Panzeri hanno ottenuto il via libera all’acquisizione del verbale di sommarie informazioni raccolte dagli inquirenti da un nuovo testimone sentito qualche mese dopo la sentenza di primo grado. Nel procedimento, la famiglia Tulissi, cui il gup ha riconosciuto il risarcimento dei danni, con provvisionale per tutti (la madre Meri Conchione e i fratelli Marzia e Marco) è rappresentata dall’avvocato Laura Luzzatto Guerrini.
Ad accompagnare in udienza l’imprenditore c’erano la seconda moglie e la sorella Monica, al suo fianco in rappresentanza della famiglia Calligaris. «Il processo è appena cominciato – ha detto l’avvocato Battocletti –. Apprezziamo l’attenzione della Corte rispetto alla necessità di un approfondimento istruttorio e questo ci conforta nell’obiettivo di dimostrare l’innocenza dell’imputato. Innocenza – aggiunge – in cui abbiamo sempre creduto».
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