Privati e Art bonus: le aziende friulane poco interessate Si salva solo Danieli

L’appello di Comune, Regione e Belle arti a investire di più La nostra regione è fra le peggiori a livello nazionale
Udine 11 Aprile 2019 In campo per la cultura mecenatismo e benefici fiscali casa cavazzini ©Foto Petrussi
Udine 11 Aprile 2019 In campo per la cultura mecenatismo e benefici fiscali casa cavazzini ©Foto Petrussi

«Seguite l’esempio della Danieli, dateci una mano a restaurare i beni culturali statali». È questo il messaggio lanciato, nei giorni scorsi, da Casa Cavazzini (il museo realizzato grazie alla donazione ricevuta dal Comune dal commerciante di stoffe, Dante Cavazzini) da Comune, Regione e Soprintendenza alle belle arti, nel momento in cui il Friuli Venezia Giulia non brilla per iniziativa. Nella classifica degli interventi fatti finora a livello nazionale, la nostra regione occupa, infatti, gli ultimi posti. L’appello è stato unanime anche se tutti i rappresentanti istituzionali hanno ammesso che nell’operazione art bonus è mancata la comunicazione.

Se, come ha sottolineato la soprintendente alle Belle arti, Simonetta Bonomi, l’utilizzo dell’art-bonus «è sempre frutto di una trattativa», l’assessore alla Cultura, Fabrizio Cigolot, sta compilando assieme al titolare dell’Archeo crown, Francesco Zorgno, una sorta di elenco dei beni da sottoporre a restauro. «Saranno i cittadini a proporre gli interventi necessari di aiuto ai potenziali investitori», ha sottolineato Zorgno nel corso del convegno dedicato all’Art bonus dal Comune, dai Civici musei e dall’associazione “On art”. Ringraziando il gruppo Danieli che ha messo sul piatto 900 mila euro per rifare le pareti del castello, l’obiettivo di Cigolot è rinvigorire una tradizione tutta udinese che è proprio quella dei lasciti. Il Comune sa di poter contare anche sulla Regione che, in passato, con On-Art, aveva predisposto una convenzione, coinvolgendo Confindustria, la Soprintendenza, gli Ordini professionali e le Fondazioni bancarie, per promuovere le reti d’impresa per la cultura. Un punto sul quale il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, vuole tornare: il suo obiettivo è creare l’autostrada dei mecenati. Percorrerla, ha sottolineato il vice presidente di On Art, Gino Colla, significa detrarre dall’imposta, in tre anni, il 65 per cento di quanto erogato. E se le norme non aiutano a divulgare lo strumento, Colla ha spiegato che in questo momento la filosofia di molte aziende fa leva sulla cultura come sinonimo di benessere. «Il mecenatismo – ha spiegato – lo si vive più oggi. Nelle aziende c’è una corrente di pensiero secondo la quale quello che sta attorno all’impresa non è solo un elemento di contorno. I risultati non mancano perché, nel medio periodo, le aziende più responsabili hanno più utile. E l’art bonus va in questo senso». Da qui l’illustrazione dei vari metodi di promozione da parte dell’amministratore unico di On art, Gianna Ganis, convinta che se le dinamiche dell’art bonus venissero raccontate sul palco del Giovanni da Udine con una rappresentazione teatrale, nella classifica nazionale, il Friuli Venezia Giulia guadagnerebbe più di qualche posizione. Ganis ha citato l’esempio di Padova che ha affidato la promozione dell’art bonus a un’agenzia, auspicando che Udine individui i beni per sottoporli poi all’esame della popolazione. Nel corso del convegno, pure il vicepresidente di Confindustria Udine, Fabrizio Cattelan, ha colto l’invito a contaminare altri imprenditori sull’art bonus. Si tratta di promuovere il senso di appartenenza al territorio come sta facendo il gruppo Danieli. La vice presidente Camilla Benedetti, si è soffermato sui valori che il mecenatismo promuove anche nel colosso dell’acciaio: dal legame con la scuola all’educazione a conservare i tesori d’arte». Con questo spirito l’azienda si appresta ad aprire il cantiere sul colle del castello che chiuderà entro fine anno. —

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