Primi addii dal Cda che ora finisce in stallo

I due consiglieri di nomina regionale hanno rassegnato le loro dimissioni. Il vice Ceccherini non parteciperà alle riunioni. Manca il numero legale
Bonaventura Monfalcone-15.11.2014 Aeroporto fvg e aereo Alitalia-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-15.11.2014 Aeroporto fvg e aereo Alitalia-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

TRIESTE. Beve l’amaro calice fino in fondo. E comunica lui stesso, in uno dei passaggi cruciali della sua lunga relazione davanti ai consiglieri della Quarta commissione, la novità.

La società Aeroporto Fvg è di fatto s6enza Consiglio di amministrazione. «Avevo convocato una riunione del Cda - spiega lo stesso presidente Sergio Dressi - per giovedì 11 dicembre. Dovevamo discutere del bando per il polo intermodale (il collegamento ferroviario davanti allo scalo di Ronchi, ndr) che mi sarebbe piaciuto indire entro l’anno.

E parlare di investimenti e sicurezza. Ma il Cda dell’11 non potremo farlo, perchè ho ricevuto le dimissioni di Dario Danese e mi sono state annunciate quelle di Francesca Zennaro, entrambi membri di nomina regionale. Il vice presidente Adriano Ceccherini non sarà presente per motivi di salute, quindi escludo di avere il numero legale. Ma se non posso lavorare assieme al mio Cda, poi non mi si dica che è colpa mia se non faccio le cose.

Dovremo rinviare il Consiglio, vedremo di riconvocarlo entro la fine dell’anno». Se consideriamo che anche il quinto componente della governance, Lorenzo Oggianu, potrebbe dare forfait per problemi di salute, Dressi rischia davvero di trovarsi da solo. Ma i bene informati scommettono che quello di domani non sarà l’unico rinvio del Cda. Perchè, giura più di qualcuno, fuori gioco i due dimissionari che non saranno sostituiti (la giunta di centrosinistra non ne ha alcuna intenzione e non vede l’ora di liberarsi degli attuali amministratori dell’Aeroporto, ndr), anche il vice Adriano Ceccherini (in quota Lega) potrebbe alzare bandiera bianca e non presentarsi più alle sedute.

Quindi Dressi potrebbe al massimo recuperare Oggianu, una volta che starà bene. Ma essere in due non basterebbe per garantire il numero legale (il Cda è composto da cinque componenti). E così da adesso fino alla scadenza del mandato, il prossimo 31 marzo, l’attività dirigenziale e di indirizzo della società sarebbe di fatto congelata.

Dressi ha ribadito anche ieri, davanti ai consiglieri di maggioranza e opposizione, di non voler cedere alle pressioni. «Andrò avanti fino alla presentazione del bilancio 2014», ha puntualizzato con voce ferma. Ma resistere di fatto da solo, con il cerino in mano e nel mirino quotidiano di una giunta regionale che gli imputerà i cattivi risultati d’esercizio, potrebbe essere controproducente, per la sua immagine di politico esperto e navigato.

Quindi non sono escluse sorprese, anche a breve termine. Del resto Dressi e Serracchiani non si sono mai “presi”, e ieri il fatto è diventato palese. Lui, durante l’audizione, l’ha spesso chiamata «avvocato Serracchiani», “dimenticandosi” del ruolo istituzionale della presidente e imputandole «scarsa educazione e cordialità» nei rapporti intercorsi in questi 19 mesi tra socio unico e Aeroporto Spa. Dettagli formali di un dialogo mai nato. E che pesano come pietre.

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