Prime nozze in friulano in città Il sì del presidente dell’Arlef

Eros Cisilino si è unito in matrimonio con Rossana Carletti sotto la loggia Si trovava a Pordenone quando le aveva chiesto di sposarlo. Di qui la scelta
Laura Venerus



Per la prima volta a Pordenone è stato celebrato un matrimonio in lingua friulana: ieri, sotto la loggia del municipio, l’assessore Stefania Boltin, ha unito gli sposi Eros Cisilino e Rossana Carretti, entrambi di Mereto di Tomba.

Cisilino è presidente dell’Arlef, l’Agenzia regionale della lingua friulana (Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane). «Ho scelto Pordenone perché è la città dove ho chiesto a mia moglie di sposarmi – ha raccontato, in rigoroso friulano, Cisilino a margine della cerimonia – e poi siamo stati colpiti da questa bella loggia municipale».

La scelta di celebrare il matrimonio prima in italiano e poi con la traduzione in friulano dell’intero rito (compresi gli articoli del codice civile) è stata resa possibile per il fatto che Pordenone è tra i Comuni della regione che inserisce il friulano tra le lingue utilizzabili anche per gli atti pubblici.

Se nel territorio dell’ex provincia ci sono comuni che utilizzano il friulano o le sue varianti, nella città capoluogo la marilenghe non ha un così profondo radicamento nella cultura. «Spero che con questo matrimonio celebrato per la prima volta in friulano, anche in città si possa incrementare l’utilizzo della lingua» ha sottolineato Cisilino ringraziando l’amministrazione comunale per la disponibilità e la collaborazione nel soddisfare la richiesta della coppia.

In particolare, è stata l’assessore Stefania Boltin a celebrare il matrimonio, in quanto conoscitrice del friulano. Senza difficoltà ha affrontato dunque il rito bilingue e, davanti agli occhi del piccolo Diego, figlio della coppia, ha enunciato la formula friulana, concludendo con: «Il Siôr Eros Cisilino e la Siore Rossana Carretti a son unîts in matrimoni». —





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