Presotto va più veloce della crisi

Prata: con la “produzione snella”, l’azienda del settore arredo taglia i costi: meno 10% in tre anni
FOTO MISSINATO - PRESOTTO
FOTO MISSINATO - PRESOTTO

di Martina Milia

PRATA

La “rivoluzione” anti-sprechi è partita nel 2008, «quando la crisi – racconta il capitano d’azienda Luciano Biscontin, una vita spesa nelle Industrie Presotto in una parabola che l’ha portato da apprendista a presidente – faceva sentire i suoi effetti. Allora abbiamo deciso di investire cercando di ridurre i costi di produzione». Ed è allora che, con la collaborazione dello studio Value Performance di Milano, l’azienda – 205 dipendenti, fatturato previsto nel 2011 29,5 milioni di euro – ha deciso di introdurre il metodo “lean manufacturing”, la cosiddetta produzione snella in azienda. Una scelta da pionieri nel settore del monile.

«Il percorso vero e proprio è iniziato un anno e mezzo fa – spiega Sergio Urban, Manager di Presotto – ma i primi effetti li abbiamo registrati in breve tempo. L’obiettivo che ci diamo per fine 2012 è una riduzione dei costi di produzione del 10 per cento. Un dato importante in una fase in cui i costi delle materie prime e del trasporto continuano a crescere». Ma non è solo questione di soldi. Con la riorganizzazione del sistema anche la qualità ne guadagna: «L’indice di qualità quest’anno è cresciuto del 20 per cento rispetto al 2010 e al 2009 (anni in cui è rimasto invariato». Senza contare i tempi di consegna: per alcuni prodotti sono stati ridotti di due settimane. Per fare questo l’azienda ha investito e rischiato, ma anche il personale non si è tirato indietro. Il modello – basato su una riduzione dei passaggi in linea, l’eliminazione di tempi morti e l’eliminazione di scarti di materiale – è stato costruito con la partecipazione diretta dei lavoratori.

«Non è un cambiamento facile ma tutti i dipendenti coinvolti hanno dato suggerimenti per arrivare all’obiettivo» ha spiegato il responsabile della produzione Efren Lazzarotto. Una maggior responsabilizzazione non solo ha aumentato la qualità del prodotto ma ha fatto riscoprire anche la passione per il proprio lavoro.

La rivoluzione è progressivamente estesa a tutti i reparti dell’azienda, ma anche fuori. «Ai fornitori – dice Biscontin – viene chiesto di adeguarsi, specie in termini di tempi di consegna. Noi lavoriamo prevalentemente con fornitori locali, piccoli artigiani, l’indotto è importante. Credo che la strada che abbiamo imboccato sia percorribile anche da altre realtà del mobile, anche più piccole. Noi i risultati li stiamo vedendo e ci permettono di affrontare in modo propositivo la crisi».

Presotto è un’azienda certificata che produce una gamma importante di mobili (dall’arredo per la casa al contract)offrendo però un servizio personalizzato al cliente, dalla progettazione alla consegna. «Chi arreda la propria casa spende per farlo e vuole che rispecchi il più possibile il proprio gusto – aggiunge Biscontin – che sia unica». Per promuovere questa capacità “sartoriale” in un settore sempre più in sofferenza, Presotto sta investendo anche in nuovi canali per farsi conoscere. Ha appena aperto una showroom a Milano coinvolgendo gli architetti di grido che lavorano nella capitale italiana della moda.

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