Preso con la cocaina nelle mutande

Oltre tre chili di stupefacente sequestrato per un valore di 40 mila euro, due ordinanze di custodia cautelare eseguite, sei perquisizioni domiciliari e una denuncia a piede libero. E’ il bilancio dell’operazione Tagliavento che ha visto impegnato nelle indagini per oltre un anno, coordinati dal pubblico ministero Federico Facchin, il personale della squadra mobile della questura di Pordenone diretta dal vicequestore aggiunto Massimo Olivotto.
L’input era partito, la scorsa primavera, dalla squadra mobile di Torino che aveva intercettato un traffico di stupefacenti, marijuana e hashish, sulla rotta Est Europa (Albania e Croazia in primis) - Nord Italia.
Lunedì mattina sono stati portati in carcere Marco Zanette, 30 anni, di Sacile, operaio interinale, e Francesco Loiacono, 37 anni, imprenditore edile di Fontanafredda; oggi l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari Piera Binotto. Un sacilese di 27 anni, M.G., è indagato per detenzione di stupefacenti: in casa aveva 130 grammi di marijuana. Altre cinque persone sono state perquisite: B.F., 30 anni, di Sacile; M.M., 35 anni, di Tamai di Brugnera; P.G., 32 anni e S.M., stessa età, entrambi di Sacile; T.L., 31 anni, di Godega di Sant’Urbano.
L’attività investigativa era partita dalla perquisizione a carico di Marco Zanette, a seguito di un riscontro chiesto dalla Mobile di Torino, trovato in possesso di 2,456 chili di hashish suddivisi in dieci panetti e 615,458 grammi di marijuana. Francesco Loiacono a seguito di un pedinamento era stato fermato durante un controllo stradale nel Pordenonese. Era a bordo di una Bmw con targa ceca e aveva nascosto nelle mutande 12,94 grammi di cocaina proveniente dalla Slovenia.
Zanette e Loiacono, secondo gli inquirenti, erano in costante contatto e rapporto per le attività di spaccio e approvvigionamento. Il primo risiede in un casolare, dove il personale della squadra mobile ha rinvenuto un trolley con lo stupefacente cellophanato, pronto per essere smerciato in tante piccole dosi, delle quali è stato pure rinvenuto il materiale di confezionamento.
L’indagine si è sviluppata in tre fasi: la prima ad aprile 2012, quindi a fine dello scorso anno e la chiusura del cerchio con le ordinanze di custodia cautelare e le perquisizioni. Secondo gli inquirenti i due arrestati erano “nuovi referenti” del mercato pordenonese e del trevigiano orientale. Disponevano di stupefacente diversificato, a seconda delle esigenze dei clienti, dai 30 ai 40 anni, segnalati quali assuntori.
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