Prenota il buffet per quanti andranno al suo funerale

CORDENONS. C’è chi della morte non ne vuole sentir parlare e chi invece non solo l’accetta come una méta naturale della vita, ma addirittura pensa con un certo anticipo a far sì che “quel giorno” non sia un momento di tristezza per chi resterà su questa terra.
A tal punto da avere già prenotato un rinfresco per il dopo rito funebre, già questo fatto inusuale, ma di avere addirittura lasciato disposizioni in tal senso nel suo testamento.
È il caso di Dianella “Nella” Venerus, che a 81 anni mantiene una vitalità e un’allegria invidiabili, per le quali è nota in città: accompagna da anni, con la fisarmonica o la pianola, la messa domenicale nella casa di riposo di Cordenons e si “esibisce” durante i festeggiamenti della Beorchia a Sclavons e in altri piccoli eventi di paese.
La storia. «Prima che la memoria mi lasci», come lei stessa ha spiegato, l’anziana si è rivolta al bar gelateria “Nuovo fiore” di via Sclavons, quartiere in cui vive da sola, chiedendo che «quando succederà la mia dipartita sia organizzato per quanti prenderanno parte al mio funerale un buffet: abbondante e con menù di stagione».
Il bar si trova di fronte alla chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo nella quale sino a un paio d’anni fa la donna è stata catechista volontaria e che frequenta tuttora.
Racconta Nella: «Ho già avvisato padre Marco che dopo il funerale tutti i presenti si spostino al bar per un brindisi e degli stuzzichini. Felice Sala sa già che a seconda che sia inverno o estate deve preparare bevande e cibi adatti. A pagare il rinfresco ci penserà, per mio conto, mio fratello».
Padre Marco è il parroco, Felice Sala il titolare delbar. Quest’ultimo si è impegnato a offrire la metà del buffet, trattandosi di cliente affezionata.
Il testamento. Per Nella questo fatto del rinfresco è una cosa seria, tanto che ha già sistemato ogni cosa. Metodica e perfezionista, non nulla ha lasciato nulla al caso.
«Ho fatto testamento ma non dal notaio, perché non serve tanta burocrazia – spiega con puntiglio – Tra le varie disposizioni ho sottolineato una cosa: non voglio nessun accanimento terapeutico».
E ribadisce: «Mi auguro che dopo il funerale la gente sorrida. Non vedo il motivo per cui dovrebbe piangere: io sono serena e ho sempre vissuto con la convinzione che noi qui siamo di passaggio e che ci aspetta la vita eterna, la quale sarà una gioia».
La vita. Nata a Cordenons il 21 maggio 1934, il padre falegname e la madre operaia, Nella Venerus per scelta di vita non ha creato una famiglia, ma ha dedicato il suo tempo ai genitori anziani, soprattutto ai numerosi bambini del catechismo.
Oltre a fare da catechista in parrocchia, è stata tra i 42 e i 65 anni, sino cioè alla pensione, insegnante di religione alle scuole medie di Torre.
Due i fili conduttori della sua vita: la fede e la musica, nonché un carattere estroverso e solare per i quali oggi in molti a Cordenons la conoscono. Perchè, come lei stessa ribadisce: «Non serve piangere, siamo solo di passaggio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto