«Pratiche rallentate» Assolta dirigente dell’istituto Kennedy

Stefania Graziussi, 44enne di Porcia, all’epoca dei fatti contestati dirigente dei servizi generali dell’Iti Kennedy di Pordenone e ora nell’istituto comprensivo di Prata, è stata assolta ieri dalle...

Stefania Graziussi, 44enne di Porcia, all’epoca dei fatti contestati dirigente dei servizi generali dell’Iti Kennedy di Pordenone e ora nell’istituto comprensivo di Prata, è stata assolta ieri dalle accuse di abuso d’ufficio e soppressione di atti.

Secondo il capo di imputazione, tre gli episodi contestati, tra gli anni scolastici 2002-03 e 2005-06, a causa dei quali l’attività amministrativa sarebbe stata rallentata: avere ritardato il pagamento degli emolumenti spettanti ai docenti e al personale tecnico, giustificando tali ritardi con motivazioni di mancanza di copertura nell’apposito capitolato; avere omesso di sottoscrivere un certificato di frequenza scolastica richiesto da uno studente (poi firmato dalla dirigente); avere soppresso oppure occultato atti pubblici, nello specifico un registro degli accertamenti, una domanda di permesso retribuito e documenti medici di un dipendente poi sottoposto a procedimento disciplinare.

Il pubblico ministero Annita Sorti ne aveva chiesto l’assoluzione, richiesta alla quale si era associato il difensore, l’avvocato Carla Panizzi. Il collegio (presidente Eugenio Pergola, a latere Rodolfo Piccin e Francesco Saverio Moscato) ha assolto la dirigente perché il fatto non sussiste.

«La mia assistita – ha spiegato il legale, ricordando che il tutto era nato da un equivoco dovuto ad attriti all’interno dell’istituto (l’esposto in procura era stato depositato dalla dirigente dell’epoca) e che Stefania Graziussi aveva subito 14 contestazioni disciplinare in due mesi – aveva la colpa di essere scrupolosa e precisa. Ha sofferto molto per questo procedimento, conclusosi con l’assoluzione: non ci poteva soddisfare una formula dubitativa».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto