Pradamano, un libro per ricordare la guerra

PRADAMANO. È un bel libro. Non solo perché unico nel suo genere, ma perché racconta in modo accurato la storia di “Pradamano e Lovaria nella Grande guerra – Memorie, persone, vicende, luoghi”....
PRADAMANO. È un bel libro. Non solo perché unico nel suo genere, ma perché racconta in modo accurato la storia di “Pradamano e Lovaria nella Grande guerra – Memorie, persone, vicende, luoghi”. Claudio Ianesi e Alberto Pertoldi, dopo tre anni di ricerche, hanno messo assieme nomi, volti e storie degli uomini che furono chiamati alle armi nel 1915. Le lettere di chi, invece, è dovuto scappare all’arrivo dei tedeschi; di chi è rimasto. È un bel libro perché la storia è la nostra vita. Quello che siamo è dipeso dalle scelte di alcuni politici, dalle vittorie e dalle sconfitte nelle guerre, dal cambiamento dei confini. Il libro di Ianesi e Pertoldi, edito da Gaspari, mette assieme tutto ciò toccando il cuore della gente. E proprio per questo domenica sera oltre 300 persone, sedute e in piedi, hanno riempito la sala parrocchiale.


«Un libro di fondamentale importanza per Pradamano e Lovaria perché rinnova la memoria di un periodo drammaticamente attuale qual è stato quello della Grande guerra – ha detto il vicesindaco Andrea Zorzini, che ha fortemente voluto il volume –. Compito di tutti noi sarà quello di non dimenticare le sofferenze dei concittadini, una guerra che ha divorato una generazione di giovani uomini. Perciò il Comune lo dona a ogni famiglia».


A presentare il libro, oltre agli autori, c’erano il sindaco Enrico Mossenta, Lucio Zamò, vicesindaco di Manzano e coordinatore del sistema intercomunale Noi cultura che racchiude i Comuni di Pradamano, Manzano, San Giovanni al Natisone, Buttrio, Pavia di Udine e Premariacco; l’assessore provinciale Beppino Govetto e quello regionale Mariagrazia Santoro. «Giorni fa – ha rivelato Santoro – i 18enni dell’istituto Paolo Diacono di Cividale hanno trascorso una notte in trincea. Ho guardato in volto quei ragazzi pensando che erano gli stessi dei ragazzi del ’99. Facce da ragazzini spazzate via dalla Grande guerra. Non smettiamo di ricordarli».


L’importanza del ricordo è stata ribadita da tutti, a cominciare dal padrone di casa, don Maurizio, e dal giornalista e scrittore Paolo Rumiz, che per l’occasione ha inviato un video. Zamò ha suggerito di leggere questi racconti nelle scuole, mentre il generale in pensione Bruno Petti ha sollecitato i politici a pensare a incentivi per giovani laureati «che si impegnano in tesi storiche».


«Ogni Comune dovrebbe avere un libro come questo – hanno spiegato Ianesi e Pertoldi –. Non è stato facile. Abbiamo lavorato per anni in cerca di nomi, dati e storie, ma siamo pronti a ricominciare».


Sul palco sono stati chiamati alcuni cittadini che hanno perso i propri cari o che hanno contribuito alla stesura del libro: Giuseppe Tami, per la madre Allegra; Danila Fabbro, nipote di Alice Noselli; Renato Grattoni, nipote del caduto nono Tite; Lino Clemente, Antonio Clemente, Giuseppina Clemente, nipoti dell’internato civile Antonio Clemente morto nel campo di concentramento; Chiara e Andrea Macorig, nipote di Francesco Macorig; Guido De Michielis, a ricordo di Nicolina De Michielis; Enzo Livon, capogruppo degli alpini di Pradamano; Bruno Petti, generale di Corpo d’Armata degli alpini, residente a Pradamano; Daniele D’Arrigo, professore di lettere; Eliseo Noselli, figlio del combattente Noselli Nicolò e Fabiano Maiero per il nonno Maiero.


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