Poste ancora chiuse, proteste per i disagi

MORTEGLIANO. Ancora proteste a Mortegliano per il protrarsi della chiusura dell’ufficio postale nel capoluogo, l’unico attivo dopo l’interruzione del servizio a Lavariano per ragioni di razionalizzazione. A Mortegliano centro, invece, la colpa è del raid ladresco che il 7 maggio aveva fatto saltare il postamat.
Due mesi e mezzo senza servizio, per quanto ingenti possano essere i danni, cominciano a diventare troppi. E tra i residenti non si nasconde lo sconcerto. Qualcuno ha persino proposto il ricorso ai piccioni viaggiatori.
Il disagio è forte in particolare tra gli anziani non automuniti. Sulla porta chiusa, un avviso invita a rivolgersi a Pozzuolo, ma – come riferisce chi ha provato ad andarci – il postamat manca e l’unica soluzione è spostarsi fino a Castions di Strada. Del resto, se la riapertura dell’ufficio a Mortegliano sembra comunque vicina, per il prelievo automatico di denaro si dovrà attendere oltre.
«I disservizi permangono – afferma il vicesindaco, Luigi Cattarossi –. I morteglianesi sono costretti a recarsi nei Comuni limitrofi: un disagio che ha colpito tutti. Tra le persone anziane, affezionate clienti delle Poste, i malumori non si contano. Ci siamo interessati per tempo al problema – aggiunge –, scrivendo al direttore della filiale delle Poste di Udine. Non ricevendo risposta, ci siamo rivolti ai massimi vertici di Poste italiane, a Roma, segnalando il mancato avvio del ripristino».
Nei giorni scorsi a Cattarossi il direttore delle Poste di Udine, Matteo Zampieri, aveva risposto che «è conclusa la bonifica, con la rimozione delle polveri tossiche. Nei primi giorni di luglio, i lavori di ripristino, per due settimane circa. Salvo imprevisti, l’ufficio tornerà operativo nella seconda metà di luglio.
Per la riattivazione del nuovo Atm-Postamat di nuova generazione, sarà nostra cura comunicare quando l’apparecchiatura sarà installata». Sibillino il commento di Cattarossi. «Il ripristino del pubblico servizio postale “salvo imprevisti” a quasi tre mesi dalla sua interruzione: un record?». Ma anche il termine indicato da Poste italiane è praticamente già scaduto.
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