Posta a giorni alterni, il sindaco di San Giorgio: «È troppo»

Leon infuriato scrive a Roma: «Penalizzati gli anziani». Sequals si prepara al corteo

SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA. Servizio postale sì, ma a singhiozzo anche a San Giorgio della Richinvelda. E scoppia il caso.

Servizio a giorni alterni. Nelle ultime ore, nelle buche delle lettere di ogni famiglia è stato recapitato un avviso da parte di Poste Italiane contenente l’annuncio che, a partire dal mese di ottobre, come in altre aree del territorio italiano, nel comune sangiorgino «sarà data attuazione progressiva e graduale al modello di recapito a giorni alterni».

Nello specifico, la consegna verrà effettuata a giorni alterni a settimane altrettanto alterne: in pratica, la posta sarà consegnata il lunedì, il mercoledì e il venerdì una settimana, il martedì e il giovedì in quella successiva.

Disservizi annunciati. Il nuovo modello, si precisa, interesserà anche la raccolta di lettere, cartoline e affini dalle cassette di impostazione presenti sul territorio comunale (le tradizionali cassette postali in alluminio rosse) mentre rimarranno invariate le modalità di raccolta negli uffici comunali che, nel caso di San Giorgio della Richinvelda, sono due: uno a San Giorgio, l’altro a Domanins, quest’ultimo a disposizione degli abitanti della frazione e della vicina Rauscedo.

La nuova modalità di gestione del servizio non interesserà la posta prioritaria (servizio guarda caso, a pagamento): poca cosa, rispetto a un “disservizio” annunciato.

Leon scrive a Roma. Si diceva del caso San Giorgio. Stante la situazione il sindaco, Michele Leon, ha deciso di fare la voce grossa, scrivendo alla direzione centrale di Poste italiane, a Roma. «Ritengo doveroso, da primo cittadino, esprimere il mio dissenso sul nuovo sistema di recapito – evidenzia Leon – La popolazione del mio territorio è in parte composta da persone anziane che non utilizzano sistemi telematici e per i quali il sistema postale tradizionale rappresenta ancora un risorsa».

Senza dimenticare che, chiarisce il sindaco sangiorgino «il tessuto economico è rappresentato da una realtà legata alla viticoltura e all’attività vivaistica dove, oltre all’utilizzo di email e pec, il servizio postale è ancora utilizzato».

Protesta a Sequals. Chi dalla parole passerà ai fatti è la collega di Sequals, Lucia D'Andrea, in testa al corteo di protesta che sabato, alle 11, si formerà in piazza Primo maggio a Lestans, per dire “no” alla chiusura dello sportello postale locale.

Una levata di scudi, per la cui efficacia, l'amministrazione comunale sequalsese conta sulla più ampia partecipazione di cittadini e amministratori locali interessati dal problema. Da qui l’appello a essere presenti alla manifestazione allargato ai colleghi sindaci della nuova Unione territoriale Valli e Dolomiti Friulane.

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