Positivo il parroco del Bearzi: niente messe fino al 7 dicembre

In isolamento i 14 salesiani dell’istituto di via don Bosco. Scuole e laboratori non hanno mai chiuso

UDINE. Il parroco del Bearzi è risultato positivo al coronavirus e sta completando il periodo di quarantena nella struttura di via don Bosco. Anche gli altri salesiani entrati a contatto con il contagiato sono in isolamento, così come previsto dalle norme sanitarie anti-Covid, e così non c’è nessuno che può celebrare le messe – feriali e festive –, che sono state sospese fino al 7 dicembre, come recita un avviso affisso alla porta della chiesa. «Si riprenderà – è scritto – martedì 8 dicembre, solennità dell’Immacolata concezione di Maria».



Ad ammalarsi, su 14 salesiani presenti, è stato don Pietro Bison, don “Piero” per i suoi parrocchiani, che si è sentito poco bene domenica 22 novembre. «Aveva accusato un po’ di stanchezza – conferma il direttore dell’istituto salesiano Bearzi, don Filippo Gorghetto – e nel pomeriggio, quando ha scoperto di avere la febbre, si è subito ritirato in camera sua e da lì non si è più mosso. Fortunatamente è in buone condizioni, non ha necessitato di un ricovero ospedaliero. Ovviamente è stata fatta partire tutta la procedura per verificare se si trattasse o meno di Covid». Don Bison è stato sottoposto al tampone martedì 24 e l’esito gli è stato comunicato il 26: positivo. Negativi, invece, altri sei salesiani coinvolti nell’attività scolastica e a diretto contatto con il parroco.

«Siamo tutti nelle nostre camere per rispettare il periodo di isolamento stabilito dall’azienda sanitaria – sottolinea il direttore della struttura di via don Bosco – e al termine del quale saremo sottoposti al tampone, il cui esito potrebbe arrivare verso la fine della prossima settimana. Chi è negativo potrà riprendere le attività consuete, per gli eventuali positivi è previsto un ulteriore periodo di quarantena. La sospensione – chiarisce ancora don Filippo Gorghetto – per il momento è prevista fino al 7 dicembre e, naturalmente, può essere soggetta a modifiche in base al risultato dei test. Ed essendo i salesiani chiusi nelle proprie camere non c’è chi possa materialmente officiare le funzioni religiose».

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La struttura è stata sottoposta a igienizzazione, come stabilito dalle norme volte a evitare il rischio di contagio. Le attività scolastiche non sono mai state in pericolo e gli alunni di elementari e medie (circa 200 per gruppo) hanno continuato a frequentare in presenza le aule in tutta sicurezza. Stessa cosa per gli allievi dell’Istituto tecnico e quelli del Centro di formazione professionale, rispettivamente 300 e 400 persone, unicamente per quanto riguarda le attività laboratoriali due volte a settimana (il resto delle lezioni è online, tranne che per i casi certificati). Tutto regolare anche nelle due case famiglia del Bearzi, con 32 ospiti in tutto.

«Siamo sereni e stiamo bene – conclude il direttore dell’Istituto salesiano –, non abbiamo interrotto le nostre incombenze, attendiamo con fiducia di poter riaprire le porte della chiesa». —


 

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