Addio al professore Angelo Luminoso, decano dei presidi: aveva 102 anni

Amato docente e dirigente scolastico, fino all’ultimo lucido e brillante. Fondatore dell’associazione Atene e Roma, era stato insignito del Premio San Marco

Ilaria Purassanta
Angelo Luminoso ritira il Premio San Marco, nel 2008, assegnatogli dall’amministrazione comunale all’epoca retta da Sergio Bolzonello
Angelo Luminoso ritira il Premio San Marco, nel 2008, assegnatogli dall’amministrazione comunale all’epoca retta da Sergio Bolzonello

 

Mancherà al seggio numero 6 in viale Trieste, dove puntualmente si presentava per votare. E sembrerà strano non saperlo più a passeggiare in centro o a fare la spesa in corso Garibaldi, uno dei suoi riti. Il professor Angelo Luminoso, 102 anni, decano dei presidi di Pordenone, se ne è andato nella notte fra sabato e domenica in ospedale.

Fino all’ultimo istante ha conservato la sua lucidità. Le ultime parole, prima di spegnersi, sono state in latino. Sapeva catturare studenti e passanti con le dotte citazioni classiche, gli aneddoti, la cultura straordinaria. E poi quella sua memoria infallibile: aveva qualcosa di prodigioso. Riconosceva tutti i suoi ex studenti, uno per uno. Di ciascuno ricordava il percorso scolastico. Nella sua mente brillante custodiva migliaia di volti e storie.

Siciliano d’origine, nato a Licata, si è trasferito con la famiglia poco dopo a Palermo. È approdato in Friuli Venezia Giulia nell’ottobre del 1948, fresco di laurea, con in tasca una nomina d’incarico annuale per l’insegnamento delle materie letterarie nella scuola tecnica agraria di Pozzuolo del Friuli. Sulle orme del padre, che durante la Grande guerra aveva attraversato il Friuli con il XII battaglione della Regia guardia di finanza.

Di quel viaggio, da Palermo a Udine, a bordo di un treno del dopoguerra, con i sedili in legno della terza classe, ha raccontato proprio su queste pagine.

Subito, però, il provveditore agli studi gli ha offerto un posto al liceo scientifico di Tolmezzo, sede staccata del Marinelli di Udine, che ha accettato. Nel 1950, per tre anni, ha insegnato alle scuole medie di Spilimbergo, sezione staccata della Manzoni di Udine. A Pordenone è arrivato nel 1953, dove ha insegnato tre anni al liceo scientifico. La sua carriera di preside è poi decollata: al timone della scuola media Giovanni Antonio nel 1956, dalla ragioneria Mattiussi dal 1974 al 1977. Quindi ha diretto fino al 1989 il liceo ginnasio statale, che è stato intitolato poi al solo Leopardi, prima di diventare in epoca più recente Leopardi Majorana.

Nel mondo della scuola ha trascorso gran parte della sua vita, dai 24 ai 65 anni, prima da professore e poi da preside. In un’intervista al Messaggero Veneto, al compimento del secolo di vita, raccontava quanto gli fosse mancato il rapporto quotidiano diretto con gli alunni, dopo aver assunto le funzioni direttive.

L’amore per la cultura classica lo ha spinto a fondare, nel 1985, l’associazione Atene e Roma, che ha diretto per trent’anni, fino al 2015. È stato poi presidente onorario del sodalizio, che poi ha cambiato denominazione in Associazione italiana cultura classica. La città lo ha insignito nel 2008 del Premio San Marco, assegnato a quanti hanno dato lustro, con la loro attività, al capoluogo del Friuli occidentale.

Il 22 febbraio 2020, poco prima che scoppiasse la pandemia, gli è stato tributato un altro omaggio quale «figura illustre, stimata, circondata dall’affetto di tutti». L’allora sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani gli ha consegnato l’attestato di riconoscimento «per aver contribuito con il suo impegno, dedizione e passione alla crescita e al prestigio della città».

Angelo Luminoso ha sposato la professoressa Maria Carmela Cucchiara, giunta a Pordenone nel 1958, anche lei laureata in Lettere. La consorte è scomparsa nel 2004. Dal matrimonio sono nati tre figli: Alberto, anch’egli mancato, Gianfranco e Maurizio. I funerali e il rosario si terranno nella chiesa di San Giorgio a Pordenone. Lunedì 8 saranno stabiliti gli orari e le modalità delle esequie, che dovrebbero essere celebrate giovedì pomeriggio.

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