Poliziotta sanvitese in carcere

SAN VITO. È di origini sanvitesi uno dei quattro poliziotti condannati per il pestaggio e la morte del diciottenne ferrarese Federico Aldrovandi. Monica Segatto, questo il suo nome, da mercoledì sera si trova rinchiusa in una cella del carcere femminile di Rovigo. Ieri si è diffusa la voce, a San Vito, che uno dei quattro poliziotti coinvolti nel caso Aldrovandi fosse originario della cittadina, il che ha destato interesse sulle origini della quarantottenne. Segatto infatti risulta nata a San Vito il 4 luglio 1964. Il suo legame col Sanvitese, a ogni modo, appare relegato a un lontano passato.
Né tra le forze dell’ordine né tra le autorità locali c’è qualcuno che la conosca. La poliziotta, in servizio a Venezia, all’aeroporto di Tessera, da tempo infatti è residente a Padova. A San Vito ne rimane traccia soltanto nei registri ospedalieri, assieme ai certificati di due persone omonime, una delle quali residente proprio a San Vito. Contattata, quest’ultima non risulta essere imparentata con la poliziotta. Monica Segatto non ha mai prestato servizio in provincia di Pordenone.
La sentenza definitiva del tribunale di Bologna nei suoi confronti è di tre anni e sei mesi di reclusione per il pestaggio e la morte di Aldrovandi, avvenuta nel 2005 a Ferrara, in un parco pubblico, in un controllo di polizia. Ma tre anni sono coperti dall’indulto: dovrà scontare, dunque, sei mesi di detenzione. Con Segatto sono stati condannati, con la stessa pena, anche Paolo Forlani, cinquantaduenne ferrarese che da due anni è in servizio alla polizia di frontiera di Tarvisio, e Luca Pollastri, quarantaduenne di Portomaggiore. La pena è stata inflitta per l’ipotesi di eccesso colposo nell’omicidio colposo. A nulla sono valse le richieste dei difensori di affidamento in prova ai servizi sociali, per il periodo di sei mesi, e in subordine i domiciliari.
Il tribunale, del resto, ha sottolineato come da nessuno dei tre condannati siano emersi segnali concreti di ravvedimento. Il tribunale di sorveglianza di Bologna si pronuncerà il 26 febbraio per quanto riguarda il quarto agente condannato in via definitiva per la stessa vicenda, Enzo Pontani, 47 anni, originario di Venezia, per il quale l’udienza è stata rinviata per vizio di notifica.
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