Poggiana: «Non è colpa nostra se gli ambulatori sono chiusi»

«Informazioni del tutto imprecise e scorrette sulla gestione dei rapporti contrattuali tra l’Aas ed i medici addetti al servizio di continuità assistenziale».
Non va per il sottile Antonio Poggiana, direttore generale dell’Aas Bassa Friulana-Isontina, che tira le orecchie alle guardie mediche per la loro recente presa di posizione sulla chiusura degli ambulatori.
Il dg è particolarmente energico e respinge, in primo luogo, «le affermazioni riportate sull’avvenuta decurtazione arbitrariamente disposta dall’Aas sugli stipendi dei medici addetti alla continuità assistenziale nella parte variabile connessa al raggiungimento di obiettivi specifici da definire in apposito accordo aziendale stipulato con le organizzazioni sindacali di categoria. In attuazione dell’accordo regionale del 2005, l’azienda e i sindacati della medicina generale - contrattacca Poggiana - hanno provveduto a sottoscrivere, a marzo, un’apposita intesa per il 2018 che stabilisce obiettivi, modalità di verifica del raggiungimento dei risultati e conseguente erogazione del compenso aggiuntivo pari a 3 euro/ora. In applicazione del suddetto accordo si è proceduto a corrispondere a tutti i medici della continuità assistenziale aderenti all’obiettivo stabilito con l’accordo aziendale gli emolumenti relativi al periodo 1/1/2018-30/6/2018 e sono di prossima conclusione le procedure di verifica per la liquidazione dei compensi per il bimestre luglio-agosto 2018. È opportuno precisare, inoltre, che in sede di trattativa l’Aas aveva proposto di collegare il compenso aggiuntivo all’espletamento di attività ambulatoriale con accesso del cittadino regolato secondo orari prestabiliti al fine di mantenere attive tali prestazioni che di consuetudine la guardia medica garantiva pur in assenza di specifici accordi regionali ed aziendali, come del resto già stabilito in analoghi accordi approvati presso altre aziende sanitarie regionali. Tale proposta è stata respinta dalle organizzazioni sindacali e, pertanto, la cessazione di tale servizio non è imputabile alla volontà dell’azienda!».
Non solo. Poggiana rammenta anche l’intesa raggiunta, ad aprile, tra l’Aas e le organizzazioni sindacali di categoria finalizzata «a riconoscere ai medici della guardia medica degli ambiti di Latisana e Grado di prossimità dei due punti turistici di Lignano Sabbiadoro e Grado l’erogazione del compenso per le visite effettuate ai non residenti soggiornanti in tali località balneari nelle fasce orarie non servite dalla guardia turistica. Non di secondaria importanza sono gli interventi logistici attivati dall’Aas per rendere più idonea la sicurezza delle sedi della guardia medica».
«Il nostro interesse verso la guardia medica è manifesto e si auspica che si possa ristabilire un rapporto con la categoria utile a dare un buon servizio all’utenza anche alla luce di accordi regionali che possano uniformare le regole organizzative del servizio stesso». —
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