«Pochi pompieri: a rischio i soccorsi»

Per la Cgil servono risorse finanziarie anche per mezzi nuovi
San Giovanni al Natisone 20 dicembre 2016 catas incendio Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo
San Giovanni al Natisone 20 dicembre 2016 catas incendio Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo
I vigili del fuoco friulani sono pochi, troppo pochi rispetto al gran numero di missioni che sono chiamati a portare a termine. E le condizioni di lavoro si stanno facendo così precarie che, di questo passo, non sarà possibile «garantire il soccorso tecnico urgente». Come se non bastasse, i loro mezzi sono vecchi. Hanno anche «venticinque o trent’anni». Funzionano a metà, tanto che spesso i camion rossi devono essere accompagnati da un altro mezzo di soccorso con a bordo una piccola pompa di scorta o altre apparecchiature di supporto. Il sindacato Fp Cgil Fvg, in una nota ufficiale che porta la data di sabato, sottolinea che la situazione «è critica» e chiede al Governo «un intervento autorevole e risolutivo» basato sul «reperimento di risorse finanziarie».


Il documento, sottoscritto dal segretario generale Fvg Mafalda Ferletti e dal coordinatore regionale Renato Chittaro, fa anche riferimento «ad alcune dichiarazioni della Presidente della Regione Debora Serrachiani apparse sui quotidiani e riguardanti l’incremento di personale al Comando Udine». «La Presidente – scrivono i rappresentanti di Cgil – per voce del Ministro dell’Interno Marco Minniti afferma che nei prossimi giorni ci sarà un incremento di quattro unità a Udine. Purtroppo, invece, non ci sarà nessun incremento in quanto questa fase riguarda la mobilità nazionale e quindi ci saranno anche quattro unità udinesi in uscita, ossia trasferite ad altri comandi».


La Cgil Fvg segnala inoltre «la grave situazione che il Comando di Udine sta vivendo». «Nonostante il forte attaccamento al lavoro, l’abnegazione e la professionalità dimostrate – rimarcano i sindacalisti – si evidenzia una scarsa attenzione da parte dell’Amministrazione centrale nel rappresentare, a tutti i livelli, la condizione critica in cui i pompieri udinesi operano quotidianamente».


«Dall’inizio dell’anno a oggi – ha riferito ancora Chittaro – abbiamo effettuato 750 interventi in più rispetto allo stesso periodo del 2016 solo nella provincia di Udine. Ciò a fronte di una carenza di personale di 110 unità a livello regionale. Siamo arrivati a un punto di non ritorno – prosegue –, quasi ogni settimana qualcuno dei nostri veicoli rimane in panne. È capitato, per esempio, a un mezzo di Gemona e così i colleghi di San Daniele e di Tolmezzo sono dovuti intervenire. Ma ciò, inevitabilmente, si traduce per l’utente in un ritardo che, in molte occasioni, può essere determinante per a buona riuscita o meno del soccorso». Un altro esempio? «A Trieste – racconta Chittaro – il veicolo che va spegnere gli incendi boschivi ha 35 anni e deve raggiungere i vari luoghi senza acqua, perché altrimenti in curva rischia di ribaltarsi. Questo perché freni e ammortizzatori, ormai, non sono più riparabili. E così, poi, è necessario un travaso che, ovviamente, allunga i tempi dello spegnimento». Secondo stime di questo sindacato, «sarebbero necessarie per la provincia di Udine 8 autopompe nuove (3 per la centrale e 5 per i distaccamenti), due autoscale e una decina di pick-up. Le autopompe sono camion attrezzati per trasportare i vigili del fuoco e attrezzature per una vasta gamma di operazioni antincendio e di soccorso (scale, arpioni, asce e utensili da taglio, palanchini, apparecchi di ventilazione, proiettori luminosi, respiratori). Uno di questi veicoli speciali costa oltre trecentomila euro. «Per anni abbiamo provveduto in autonomia alle manutenzioni – sottolinea ancora il coordinatore regionale –, ma adesso i veicoli sono davvero troppo vecchi ed è finita l’era di “stucco e pittura”, ci vogliono interventi sostanziali». La governatrice Serracchiani, ricorda infine la Cgil, «è dovuta intervenire con un finanziamento per l’apertura del distaccamento stagionale di Lignano che in estate ha una presenza di 100 mila persone e per il presidio di Latisana, visti i continui incidenti stradali sul tratto interessato ai lavori della terza corsia sulla A4». «Ringraziamo la Presidente per l’attenzione sul territorio regionale – concludono Ferletti e Chittaro –, ribadendo che il servizio del Corpo nazionale vigili del fuoco è un servizio pubblico nazionale e deve essere garantito dal Governo centrale».


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