Più ombre che luci Casette, un Natale meno “scintillante”
Sacile, qualche gestore ha lamentato un calo di clientela La Pro: penalizzati dal freddo di novembre, servono attrazioni

SACILE. “Il 40 per cento in meno di gente alle casette di Natale 2017 in corte Ragazzoni». La “movida” ha chiuso i battenti ieri sera: il primo bilancio è quello dei soci Elvis Buttignol e Gloria Serafin davanti ai fornelli di Green’s food.
Ma suona l’altra campana degli chef. «Flussi come nel 2017 e il freddo ha penalizzato le notti liventine – dicono al bar al Canton –. Siamo al quinto anno alle casette di Sacile e contenti sui conti 2017».
La Pro Sacile non ha dubbi. «Un successo – ha detto Bruno Gaiot, attivista Pro –. Il leggero calo delle presenze può essere dovuto alla concorrenza delle casette a Pasiano e a Conegliano. La crisi è nelle tasche di tutti: anche i giovani hanno meno soldi da spendere nella “movida”, non un segreto».
Risultato: incassi a molti zeri per molti e il piatto piange per pochi, a Sacile.
Che fare per la “movida” 2018? «L’ipotesi è quella di creare eventi – ha detto Buttignol –. Per esempio la ruota panoramica a Conegliano ha calamitato moltissimi giovani e famiglie. Inoltre si potrebbero selezionare le casette, evitando di creare zone più attraenti, come quest’anno le tavolate nell’Ortazza».
Altri chef non vogliono cambiare il “marchio” delle notti bianche sacilesi. «Va bene così la formula della Pro – ha detto lo chef della casetta di Ketty Bergamo all’Ortazza –. Squadra che vince non si cambia». L’appunto? «Ci sono casette che aprono un’ora e poi chiudono – hanno puntato il dito altri commercianti –. Il regolamento deve valere per tutti o no?».
Affari in 40 giorni e notti: gli chef delle casette di Natale in corte Ragazzoni e all’Ortazza hanno spento i fornelli, ieri sera, per chiudere la stagione. I veterani delle notti sacilesi, come i gestori del “Porca l’Oca” e altri non si lamentano. Il cibo da strada piace al popolo della notte e il contatore delle presenze si è alzato nelle notti natalizie. «Il freddo di novembre ha penalizzato la stagione delle casette 2017 – ha aggiunge Gaiot –. Ma tanti ragazzi sono arrivati da un’area compresa tra Treviso e Udine». Il picco delle stagioni natalizie per la ristorazione sacilese c’era stato nel 2015. Quello che si può migliorare? I desideri per il 2018 di tanti clienti e alcuni gestori? «Più musica». Il gruppo del silenzio non sarà d’accordo.
La misura oggettiva degli incassi sarà a bilancio 2017 e preventivo 2018 della Pro Sacile. Nel 2016 le casette di Natale si erano confermate campioni di incassi: oltre 81 mila euro. I costi ipotizzati nel preventivo 2017: 50 mila euro per la maratona di Natale. Verifica in primavera con il consuntivo.
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