Pistorius è libero

PRETORIA. Il giudice Desmond Nair ha disposto la libertà su cauzione per Oscar Pistorius. Per il tribunale non è dimostrabile che sia a rischio fuga.
La requisitoria del giudice Desmond Nair, durata circa due ore, ha ricostruito le fasi salienti delle indagini, svolte fino a ieri dal detective Hilton Botha, poi sostituito, mettendo in risalto anche le lacune dell’accusa ed i punti forti della difesa. In aula erano presenti anche i familiari di Pistorius, che al momento del verdetto non hanno nascosto la loro soddisfazione. Il legale del sudafricano, Barry Roux, aveva anticipato che, in caso di rilascio, il suo assistito sarebbe tornato quasi subito in pista per cercare di riprendersi almeno dal punto di vista psicologico.
Il passaporto di Oscar Pistorius, sarà ritirato. La cauzione è stata fissata in 85 mila euro. L'atleta non potrà avere contatti con i testimoni del processo, non potrà avvicinarsi alla casa del delitto, sarà sotto sorveglianza vigilata e dovrà informare le autorità di tutti i suoi spostamenti.
Nella seduta odierna, la procura ha ribadito che Blade Runner «potrebbe fuggire» e e che ha «il denaro, gli strumenti e il motivo» per farlo. La difesa invece ha sostenuto che il giovane non solo ha un handicap facilmente riconoscibile, ma le sue protesi hanno bisogno di un regolare manutenzione che renderebbe impossibile una fuga. Cercando di convincere il giudice, il procuratore Gerrie Nel, ha tirato in ballo il fondatore di Wikileaks, Julian Assange: «Il suo volto è conosciutissimo in tutto il mondo eppure risiede in un’ambasciata a Londra», ha osservato, arrivando a ipotizzare che l’atleta potrebbe addirittura camuffare le sembianze.
Oscar Pistorius ha pianto mentre il magistrato ha ricostruito la versione della difesa su ciò che è accaduto la notte in cui è morta Reeva Steenkamp prima di emettere la sentenza sulla scarcerazione. In particolare l’atleta ha cominciato a piangere quando il giudice ha detto che la fidanzata «è morta tra le sue braccia».
All’udienza di oggi, la quarta, erano presenti per la prima volta due rappresentanti della famiglia di Reeva Steenkamp.
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