Piscina, il biogas abbatterà le spese per l’acqua calda

San Vito, il progetto è dell’azienda Ambrosio di Prodolone Il sindaco: «Così risparmieremo su energia e tariffe»

SAN VITO. Quella di San Vito sarà la prima piscina in regione, se non in Italia, a usufruire dell’energia termica proveniente da un impianto a biogas, nello specifico realizzato da un’azienda agricola, la Ambrosio di Prodolone. Importanti i risparmi per la struttura, quindi sulle tariffe per i suoi 220 mila utenti annui.

Il progetto è stato presentato ieri dai vari attori in causa, in particolare dal presidente della Polisportiva San Vito (che ha in gestione la piscina comunale), Luciano Schiavo, dal sindaco Antonio di Bisceglie e dal legale rappresentante della società agricola, Dario Ambrosio.

Da idea a realtà sono passati soltanto tre anni: l’impianto a biomasse è funzionante da febbraio, mentre in questi giorni si sta concludendo l’allacciamento delle tubature che porteranno l’acqua calda alla piscina. Quest’ultima ne beneficerà dal 3 gennaio.

«L’azienda ci ha presentato l’idea dopo un’esperienza positiva in un comune vicino – ha riferito Di Bisceglie –: la possibilità di usufruire dell’acqua calda l’abbiamo sottoposta alla polisportiva. Ciò si colloca all’interno delle azioni volte al risparmio perseguite dall’amministrazione. E’ un progetto innovativo dal punto di vista energetico, che può essere preso in considerazione anche in altri campi. Si aprono scenari nuovi: tutti gli operatori sportivi sono chiamati a pensarci e a non snobbare simili iniziative».

«Un’iniziativa esemplare per tutta la regione – ha fatto eco il consigliere delegato allo Sport, Emilio De Mattio – e per tutta l’area sportiva di Prodolone». L’impianto a biogas da 999 chilowatt dell’azienda produce energia termica ed elettrica. E’ allacciato alla piscina con 1.600 metri di tubazioni, tra andata e ritorno. Per tutto l’anno potrà fornire 426 kw termici (ma l’impianto è predisposto per il doppio) in modo continuativo. Visto che arriverà dunque acqua calda anche di notte e in periodi in cui non è necessaria alla piscina, quella non utilizzata sarà accumulata in cisterne per essere riutilizzata. Ne beneficerà anche l’ambiente, venendo ridotte sensibilmente le emissioni dalle caldaie della piscina. «Le nostre origini sono nella mezzadria – ha specificato Ambrosio –: non siamo a servizio di una multinazionale, ma di una famiglia che fa vivere un gruppo di aziende sul territorio, e ci tenevamo a questa ricaduta a favore della collettività».

«L’utilizzo del gas nelle nostre caldaie – ha riferito Schiavo – comporta costi elevati. L’accordo di 14 anni con la ditta ci farà risparmiare, si stima ad oggi, circa il 40 per cento delle spese energetiche. Significa poter contenere in futuro le tariffe per i nostri utenti. Si aprono anche opportunità per nuovi servizi per usufruire appieno di tutta la grande quantità d’acqua calda che arriverà». Non si scarta, ad esempio, la realizzazione di nuove vasche.

Il rapporto è tra privati: la polisportiva pagherà all’azienda un canone annuo di circa 30 mila euro per coprire i costi (circa 250 mila euro) dell’impianto per portare l’acqua calda dalla centrale a biomasse alla piscina. Dopo di che, l’azienda prevede di non pretendere più dei canoni. Si stima che il risparmio in bolletta sia di circa 50 mila euro l’anno, ma soltanto tra un anno si saprà il dato esatto.

Andrea Sartori

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