Pienone per Zanolin «Nel prossimo libro “ucciderò” Ado Scaini»

La Pordenone di “Polvere e cenere” è una città in cui la crisi morde, i locali e gli appartamenti si vuotano, in cui si annida una classe dirigente dedita a traffici, potere e illegalità. Ma è anche una città in cui ci sono ancora energie e forze per costruire un futuro diverso, in cui la polizia e la magistratura credono nel proprio lavoro, in cui le relazioni possono salvare chi vive in bilico tra il bene e il male. La Pordenone del commissario Vidal Tonelli, il poliziotto nato dall’ingegno dello scrittore Gianni Zanolin e edito da Omino rosso, è stata tratteggiata l’altra sera dall’autore – piena la sala dell’ex convento di San Francesco – tra riflessioni serie, letture di brani e aneddoti divertenti. «Credo che alla fine prevalga la speranza» è stato il messaggio di Zanolin.
Un viaggio, quello dello scrittore pordenonese, che attraverso la trama di un giallo – «se avessi scelto un altro genere non leggereste i libri» – tocca temi molto alti come quelli che nascono dalla sua passione per le altre culture e le religioni (in questo capitolo svelerà il mondo dello Shintoismo concentrandosi sul kami della fertilità) e riflessioni politiche, soprattutto sulla città. Il tutto mescolando personaggi di finzione – bellissimi quelli femminili – e altri veri: immancabile l’anatomopatologo Giovanni Del Ben e tanti esercenti e ristoratori del territorio.
Dietro il romanzo ci sono anche aneddoti divertenti. Il protagonista negativo, un notaio di invenzione, ha nello studio un quadro di Damien Hirst, «autore consigliatomi da Marco Minuz. Avevo pensato a un quadro con le farfalle, che nell’opera di Hirst simboleggiano la morte, se non fosse che un mese prima di andare in stampa – ha spiegato Zanolin – ho scoperto che il notaio Gerardi (ndr ieri sera in sala), che è amico e persona che stimo, ha un quadro con le farfalle in studio». Inevitabile la risata, come quella che ha accompagnato l’anticipazione sul nuovo capitolo di Tonelli. «Nel prossimo libro ci sarà l’omicidio di Ado Scaini (ndr anche lui in sala) – ha detto Zanolin –. Mi piace far conoscere con i libri un po’ di questa città e quindi ho in mente una storia che abbia come contesto il mondo della musica e del punk, quello che non tutti conoscono davvero». E la curiosità è già molta.
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