Piace il nuovo verde in piazza Garibaldi a Udine, ma resta il nodo parcheggi

Totolo (Confcommercio): «Serve una compensazione per i parcheggi rimossi». La dirigente scolastica Arfè: «Bene uno spazio che favorisca relazione e cultura»

Timothy Dissegna
Uno dei rendering presentati per la riqualificazione di piazza Garibaldi
Uno dei rendering presentati per la riqualificazione di piazza Garibaldi

«Questo è uno spazio vissuto, anche oltre l’orario scolastico. I ragazzi lo apprezzano, pure per il doposcuola, ed è già stato il cuore di molte manifestazioni condivise con i commercianti». A parlare è Rosaria Arfè, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo 3 di cui fa parte la Manzoni, tra coloro che mercoledì pomeriggio hanno preso la parola durante la serata di presentazione del progetto di riqualificazione di piazza Garibaldi, proprio nell’auditorium della scuola media. Un intervento da 900 mila euro che modificherà profondamente il volto del cuore cittadino, illustrato da amministrazione comunale e progettista.

«La scuola è aperta al territorio – ha continuato – e vede con favore uno spazio che favorisca le relazioni e la cultura». Ma all’indomani dell’incontro pubblico, proprio la relazione tra nuova piazza e tessuto urbano è il punto più sollevato dalle attività che vi si affacciano. Perché se da una parte si guarda con favore alla visione “verde e sicura”, dall’altra emergono dubbi, richieste e qualche perplessità diffusa.

La fotografia del puzzle

A rappresentare le attività economiche è Rodolfo Totolo, presidente mandamentale di Confcommercio: «Abbiamo partecipato e apprezzato che ci sia stato coinvolgimento – spiega – ma alcune promesse sono state disattese». Il riferimento è ai parcheggi, questione che per tanti continua a essere un tasto dolente. «Non è stata presentata alcuna soluzione compensativa, si toglie prima ancora di offrire alternative. Il progetto è bello, ma bisogna garantire un equilibrio complessivo».

Totolo insiste anche sul tema della viabilità legata alla scuola: «Se si amplia la piazza, dove vanno le auto dei genitori che accompagnano gli studenti?». Il piano, definito nei rendering ma non ancora esecutivo, ha sollevato la richiesta di inserire la riqualificazione all’interno di una strategia urbana più ampia: «Ogni modifica ha ripercussioni a catena. Serve una visione complessiva, non solo un pezzo di puzzle. La fotografia completa non l’abbiamo ancora vista».

Buoni propositi e praticabilità

Tra i commercianti che si esprimono, emerge una linea condivisa: bene l’idea, ma adattiamola alla realtà. È il punto di vista di Antonella Colutta, titolare dell’omonima farmacia. «Il progetto è romantico, ma si scontra con i problemi concreti. Erba spontanea? Bellissima sulla carta, ma se non viene curata sarà un disastro. L’illuminazione mi piace molto, ma questo sarà un altro inverno buio se non si mettono punti luce».

Colutta ricorda che anni fa il Comune aveva già programmato un impianto: «Alle 16.30 dall’autunno in poi non c’è più nessuno in piazza perché è già buio». Quanto alla perdita di stalli, per la farmacia non è il punto centrale: «I nostri clienti vengono comunque. Però il centro è sempre più difficile da raggiungere. Bene che siano tornate le rastrelliere: noi usiamo bici elettriche per le consegne». Il rendering, però, «non tranquillizza del tutto».

Sì agli alberi ma serve gradualità

Alessandro Pellicola, titolare del Pixie Bubble Tea, si divide sul giudizio: «Sono qui da pochi mesi, quindi non ho un grande termine di paragone. Ma la piazza è molto trafficata, anche se poco vissuta». Eppure, anche da lui emerge il nodo parcheggi:

«Togliere stalli non è il massimo. Capisco la direzione green e sono favorevole ad aggiungere alberi, ma ci vuole gradualità. Per adesso avrei mantenuto questo assetto». Pellicola segnala che esistono già aree sosta vicine, ma poco utilizzate. E aggiunge: «Togliere stalli sarà scomodo per i genitori degli studenti».

Tra disincanto e attesa

Chi guarda con distacco la situazione è Emilio Tosoratti, edicolante che sta per chiudere dopo 17 anni di attività: «Vado in pensione, quindi non mi interessa». Una nota fuori dal coro, mentre la città si interroga su una trasformazione che potrebbe ridefinire non solo una piazza, ma un’intera area urbana.

Prima altre piazze

Chi boccia nettamente la proposta è Luca Buttò, titolare dell’Immobiliare In Udine, che la vede tanto interessante quanto «inutile e fallimentare. Ci sono piazze che hanno più priorità, come quelle del Duomo e XX Settembre dove il sabato sera non c’è nessuno in giro». Anche per lui, la gestione dei parcheggi andrebbe rivista: «Prima di togliere gli stalli andrebbero creati altrove, non va bene fare il contrario».

Un nodo che ha ripercussioni anche sul tessuto economico, osserva: «Seguiamo alcuni negozi in centro che nessuno vuole affittare, perchè l’area non attira più e residenti e negozianti soffrono. Oggi il commercio è rapido, la passeggiata in centro ormai è per pochi: nessuno può permettersi di parcheggiare a due chilometri di distanza».

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