Personaggi e lezioni di vita attraverso pagine di storia

Il reduce di guerra scampato alla morte nei campi di concentramento, il fondatore dell’associazione di volontariato, il carabiniere punto di riferimento di una comunità, il piccolo imprenditore che ha creato una grande azienda.
Storie di vita, di italiani che hanno fatto e fanno l’Italia e per questo sono stati insigniti al merito della Repubblica.
Combattente durante la seconda guerra mondiale con gli alpini, nei Balcani e a Tolmino, catturato dai tedeschi dopo l’armistizio, il cavaliere Antonio Rossit, di Chions, era riuscito a fuggire dai campi di concentramento in Germania: tornato alla vita quotidiana, ha fondato l’impresa edile di famiglia, da 50 anni fa parte dell’Ana, per 26 fabbriciere della parrocchia.
L’ufficiale Francesco Bortolussi è titolare dell’omonimo Mollificio di Fiume Veneto; aveva cominciato con una piccola attività, nel 1958, oggi occupa 200 dipendenti. Parallelamente, si è distinto per opere di beneficenza verso associazioni locali e di volontariato.
Un altro imprenditore divenuto cavaliere è Alfeo Tomiet, di Caneva, che nel 1968, anno di fondazione della Provincia, aveva avviato un’attività artigianale oggi tra le più importanti della regione. Socio dell’Unione artigiani, era tra coloro che, nel 1976, con la protezione civile prestava soccorso ai terremotati: consigliere dell’Ana, impegnato in calcio e ciclismo, ha pubblicato quattro libri sulle famiglie pordenonesi.
Tra gli amministratori, diventano cavalieri Osvaldo Bidinost, di Cordenons, Guerrino Bragato, di Chions, Roberta Zanet di Morsano.
Osvaldo Bidinost è stato consigliere provinciale dal 1976 al 1983, vicesindaco, socio fondatore della Pro loco, presidente della Corale Cordenons, capogruppo degli alpini. Il secondo, deceduto il 3 febbraio (ha ritirato l’onorificenza la figlia Bertilla), fu vicesindaco dal 1946 al 1955, combattente con gli alpini nella campagna di Grecia, coautore di libri di storia sul secondo conflitto mondiale.
Roberta Zanet è stata prima cittadina dal 2004 al 2008, prima donna nel cda della Zona industriale Ponte Rosso di San Vito al Tagliamento, si è impegnata nei rapporti tra pordenonesi ed emigranti, promuovendo due gemellaggi.
Cavaliere di Chions, Amelio Valeri, 95 anni, decorato nel 1965 dal 22° reggimento fanteria Cremona, insignito della croce al merito di guerra, nel 2010 ha ricevuto il diploma fedeltà con l’associazione combattenti e reduci.
E’ di Chions anche Armando Tesolin, classe 1924, combattente col reggimento artiglieria d’armata Riva del Garda, catturato dai tedeschi e internato in Germania; liberato dai russi nel 1945, ha vissuto in Polonia e Bielorussia; emigrato in Argentina e Svizzera, è stato insignito per «il servizio prestato in difesa della patria».
Il luogotenente Domenico Marzullo, cavaliere, è sottufficiale dell’Arma dei carabinieri. Dal 1993 comanda la stazione di Monterale Valcellina, croce d’oro con torre per anzianità di servizio, medaglia d’oro per lungo comando e nastrino d’oro per i vent’anni di comando stazione: «Indiscusso punto di riferimento per la comunità».
Tre i cavalieriati nell’Esercito. Ha promosso solidarietà umana e sportiva a sostegno di onlus Michele De Palo, sottufficiale dell’Aeronautica di Aviano; è stato impegnato in Afghanistan e Iraq ed ora è in missione Unifil in Libano il sacilese Massimiliano Belladonna, ufficiale pilota dell’Aviazione con l’Aves Rigel di Casarsa; allo stesso reparto appartiene Giorgio Romano, di Pordenone, medaglia di bronzo per i soccorsi prestati ai terremotati del Friuli e per gli alluvionati in Campania, Basilicata, Val Tellina e Val Brembana.
Insignito cavaliere il professor Giosuè Chiaradia, di Pordenone, docente in diverse scuole superiori sino al 1992, ricercatore, premio San Marco, scrittore di storia e tradizioni locali. Attivo nel mondo del volontariato, con la coop Il Giglio, e dell’Ana Mario Zanetti, di Porcia; nel mondo sportivo, ct della squadra slalom, passando per le edizioni olimpiche Pechino 2008 e Londra 2012 (con oro olimpico per Daniele Molmenti), Mauro Baron, di Cordenons; socio e dirigente dell’Associazione friulana donatori sangue, vicepresidente dell’Ado regionale, Giovanni Colomberotto, di Spilimbergo.
Insigniti cavalieri il comandante della polizia stradale di Pordenone Massimo Sacchetto, che ha portato a termine diverse indagini di polizia giudiziaria e soccorsi a persone, e Maurizio Bruccoleri, di Pordenone, coordinatore del calcio giovanile col Torre nonché collaboratore dell’Apped (associazione provinciale pordenonese emodializzati, trapiantanti e nefropatici onlus).
Due, infine, le medaglie d’oro alle vittime del terrorismo: Giuseppe Palmisano, dell’11° reggimento bersaglieri di Zoppola, ferito a Nassiriya il 6 aprile 2004, e Pasquale De Felice, ferito in Libano il 24 dicembre 1983 a seguito di un attacco al contingente italiano in quel momento in missione all’estero.(e.l.)
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