Periti assicurativi indagati, il caso si sgonfia

Cliente accusa due medici. Il pm: «Denuncia infondata». Il giudice archivia il caso: atti in Procura
Artigiano quarantenne di San Michele al Tagliamento denuncia un medico legale, un neurologo e due liquidatori della Compagnia assicurativa, lamentando un danno biologico con invalidità permanente di 40-45 punti a seguito di un incidente stradale, assai superiore al 4 per cento decretato dalla perizia assicurativa.

L’artigiano chiede un risarcimento di centinaia di migliaia di euro. L’Axa assicurazioni spa ne liquida 5.500.

A seguito della denuncia scatta l’inchiesta della Procura. Finiscono nel registro degli indagati il medico legale Antonello Cirnelli (difeso dall’avvocato Fabio Gaudenzi), il neurologo Antonio Baldi (difeso dall’avvocato Arnaldo De Vito) e i liquidatori dell’assicurazione Maria Grazia Musicò e Roberta Bruno (entrambe difese dall’avvocato Aloma Piazza).

Il caso si sgonfia in una bolla di sapone: è lo stesso pm Marco Brusegan, concluse le indagini, a chiedere al gip l’archiviazione.

Ma l’artigiano si oppone. E così arriva l’ultima parola dal gip Roberta Bolzoni. Non c’è stata alcuna truffa nei confronti del cliente da parte della compagnia assicurativa, né una falsa perizia o una sua interpretazione mendace da parte dei due medici. «Le condotte descritte dall’opponente– osserva Bolzoni non possono integrare alcuna fattispecie di reato, in particolare quelle di cui all’articolo 373 e dall’articolo 640 del codice penale, con conseguente negativa prognosi di condanna».

Il gup Roberta Bolzoni, pertanto, archivia il caso e dispone pure la trasmissione degli atti in Procura per quanto di sua competenza. È ora il cliente, un artigiano di San Michele al Tagliamento, a rischiare una denuncia.

Ma partiamo dal principio. L’incidente è stato lieve: mille euro di danni al furgoncino dell’artigiano, soltanto una strisciata a una portiera. Nel maggio del 2015 Antonello Cirnelli e poi il neurologo Antonio Baldi visitano l’artigiano veneto: il danno biologico, secondo le tabelle, è del 4 per cento.

Non la pensa così l’artigiano, che chiede la documentazione all’Axa e a consulenza di Cirnelli, asserendo che la liquidazione del danno è insufficiente.

Nella sua denuncia, il quarantenne veneto asserisce che le condotte degli indagati «stanno cagionando un danno grave e perdurante alla salute e alla integrità fisica del sottoscritto, in ragione anche del comportamento professionale dei periti incaricati dalla Compagnia assicurativa».

E quali sarebbero tali condotte? Baldi avrebbe riscontrato solamente «una radicolopatia cervicale in un soggetto con trauma cervicale», le due liquidatrici non gli avrebbero inviato la consulenza del dottor Cirnelli, il medico legale avrebbe quantificato un microdanno permanente anziché del 40 per cento.

«È evidente che tali condotte non possano costituire reato», conclude il pm. Pertanto, «la denuncia appare assolutamente infondata».

L’accertamento tecnico preventivo – l’artigiano ha deciso di procedere anche in sede civile per l’azione risarcitoria – affidato al medico legale Lucio Bomben, certifica invece un danno del 3 per cento. Ancora meno di quanto liquidato dall’assicurazione.
(i.p.)

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