Peres: dico no alle grandi opere

FAGAGNA. Bruno Peres è il candidato sindaco per il Partito Unione Confederale Regionale, sostenuto da una lista formata interamente da giovani. E' attualmente consigliere comunale di opposizione e si rimette quindi in corsa per la poltrona da primo cittadino. Ecco perché ha scelto di scendere in campo: «perché me lo ha chiesto la gente e perché mi piace mettermi in gioco per gli interessi superiori della comunità. Ho sempre cercato di coinvolgere la popolazione in grandi manifestazioni e Fagagna ha sempre risposto positivamente con grandi risultati. Il nostro è un paese vivo, pieno di entusiasmo con tante associazioni che prestano la propria opera gratuitamente nel nostro territorio».
Perché la gente di Fagagna dovrebbe votare per lei? «Rappresento il nuovo, nonostante la mia età. Rappresento l’antisistema oligarchico che da 50 anni governa Fagagna. Sono sostenuto da una lista di giovani che si è messa in gioco per il Comune e che auspica un largo consenso da parte degli elettori, soprattutto dei giovani, che io invito ad andare a votare. Sono loro il nostro futuro, dobbiamo dare loro fiducia e spazio di manovra.
Quali sono i punti cardine del suo programma? «Amministrare con la gente e al servizio della gente, poi attuare al massimo il programma elettorale che abbiamo elaborato, che è fatto di piccole molteplici cose. Viviamo in un periodo di vacche magre e di austerità amministrativa, i Comuni sono costretti a fare i conti con bilanci sempre più esigui, perciò non possiamo spendere per grandi opere. L’unica opera consistente che mi sta a cuore è la sistemazione definitiva dell’incrocio di via Pecile, via Udine, via Bortolotti, via Umberto I°, oltre che alla manutenzione di strade, aree verdi, scuole... Insomma, per parlare metaforicamente direi che vanno fatte le pulizie di primavera e rimbiancato il Comune»
In caso di elezione quale sarebbe il primo atto da sindaco? «L’ascolto una a una di tutte le realtà sociali, associative e aziendali presenti sul territorio comunale per capire meglio le loro esigenze e quelle dei cittadini. In primis assistenza sanitaria e sociale, mondo giovanile e del lavoro con il monitoraggio della situazione occupazionale nel nostro Comune».
Cosa serve a Fagagna? «E' necessaria una rivitalizzazione del comparto commerciale e della ristorazione, compreso il mercato settimanale, anche con l’offerta di un pacchetto turistico che metta in evidenza le bellezze di Fagagna: colline, Oasi dei Quadris, Cjase Cocel, parco del Cjastenar, castello di Fagagna e di Villalta. Serve pubblicizzare le nostre bellezze e magari inserirle in itinerari turistici a largo respiro. La collocazione geografica del nostro Comune è una delle migliori del Friuli, dobbiamo muoverci tutti assieme in sinergia . Penso alla vecchia mostra dell’artigianato che si teneva a Fagagna nel periodo della sagra negli anno '50 e '60, dove gli artigiani locali esponevano i manufatti del loro lavoro. E poi, creare un indotto di curiosità e interesse verso le aziende locali per dare lavoro».
Simonetta D’Este
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