Percorso di vita autonomo inaugurata la casa per disabili

Una casa tutta loro dove vivranno in autonomia, pur se affiancati da operatori sociali, per diventare indipendenti e integrarsi al meglio nella società. È il nuovo progetto sperimentale realizzato dall’Ambito Alto Isontino con la ristrutturazione di un’abitazione, grazie al contributo della Fondazione Carigo, in cui vivrà un gruppo di persone diversamente abili, che avranno così l’opportunità di avviare un nuovo percorso di vita.
La struttura, che si trova a Lucinico in via Giulio Cesare 13, è stata aperta nei giorni scorsi alla presenza dei destinatari, delle loro famiglie, degli operatori e dei rappresentanti di enti, associazioni e altri soggetti che hanno reso possibile la realizzazione del progetto. Fra questi i sindaci e gli amministratori dell’Ambito Alto Isontino, con ente gestore il Comune di Gorizia in associazione con i Comuni di Capriva del Friuli, Cormons, Dolegna del Collio, Farra d’Isonzo, Gradisca d’Isonzo, Mariano del Friuli, Medea, Moraro, Mossa, Romans d’Isonzo, Sagrado, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino, Savogna d’Isonzo e Villesse e i referenti di Cisi, Ass Isontina e Bassa Friulana, associazione Betlem Onlus e la Consulta territoriale Bassa Friulana-Isontina che coordina persone con disabilità e le loro famiglie. Il progetto, attivato con la cooperativa sociale Trieste Integrazione Anfass Onlus di Trieste, è stato possibile grazie all’adesione all’iniziativa della Regione per il bando del Ministero del Lavoro e Politiche sociali, che promuove un modello innovativo di vita indipendente delle persone disabili. Per quanto riguarda la proposta goriziana, coinvolgerà per il momento cinque persone con delle compromissioni a livello cognitivo, già seguite dai servizi sociali che ne stanno facilitando l’inserimento lavorativo. «Prima di arrivare a questo risultato – ci spiega la funzionaria comunale Maura Clementi – c’è stato un periodo di incontri per arrivare a capire le esigenze degli abitanti della futura casa e per individuarli. Ora queste cinque persone saranno autonome ma saranno sostenute dalle loro attività quotidiane da degli educatori».
Un operatore ha infatti anche un suo spazio per poter dormire nella struttura, che è composta da due appartamenti. In futuro, il progetto potrebbe anche allargarsi. Per ora è una sorta di iniziativa pilota, che ha potuto usufruire di un edificio della parrocchia. I fondi per realizzare il progetto provengono invece per l’80% dallo Stato.
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