«Per rispettare i caduti è doveroso riflettere sul senso di patria»

L’esortazione di Honsell nel Giorno dell’Unità nazionale «Il confine oggi è il pianeta». Cerimonia al Tempio ossario
Udine 9 Febbraio 2012. Genius Loci. Tempio Ossario Architetto Provino Valle. Telefoto Copyright Foto PFP / Petrussi
Udine 9 Febbraio 2012. Genius Loci. Tempio Ossario Architetto Provino Valle. Telefoto Copyright Foto PFP / Petrussi
«Se questa sofferenza umana ha oggi un senso, questo è dato dal fatto che da 70 anni abbiamo la pace per il gesto di tanti giovani che, nel rispetto dei valori della patria, si sono sacrificati andando a combattere e morire. Ma sul concetto di patria, ben più profondo anche di quelli che possono essere i confini e il perimetro di una nazione, dobbiamo ancora riflettere e capire che o trasformiamo tutto il nostro pianeta nella nostra patria o, forse, non abbiamo ancora raggiunto il grande ideale per il quale sono morte tante persone». Per il sindaco di Udine Furio Honsell, oggi come ieri, il pensiero, in questo 4 novembre, deve andare a tutti quei caduti, anche i più recenti, che con spirito di solidarietà e fratellanza si sono impegnati a portare e diffondere valori e messaggi di pace e libertà anche «in luoghi pericolosi e dove non vengono rispettati diritti civili, non ci sono le parità, le opportunità e la dignità umana».


Ancor di più ora, a cent’anni da quando proprio in queste terre si consumava una delle vicende più cruente di quella «carneficina che fu la Prima guerra mondiale, con la battaglia di Caporetto e l’esodo di tanti profughi da questa città in altre parti d’Italia», e a settanta dalla seconda, che portò ancora sangue e sofferenza in un territorio consegnato al Terzo Reich. Lo ha ricordato ieri, in piazza Libertà, durante le celebrazioni per la giornata dedicata all’Unità nazionale e alle Forze armate che ha visto, dopo la deposizione della corona nella cripta del Tempio ossario, sfilare il lungo corteo guidato dalla Fanfara della Brigata Alpina “Julia” sino a piazza Libertà, dove a seguito della deposizione di un’altra corona al tempietto dei caduti, si sono tenuti i discorsi ufficiali e l’ammainabandiera. E nei quartieri ci sono state altre cerimonie.


«Abbiamo deposto in queste giornate in oltre cinquanta luoghi della nostra città corone di alloro a memoria di tutti i caduti di tutte le guerre», ha sottolineato Honsell, ringraziando l’Ana per l’impegno e la forza «con cui ci fanno sentire ancora l’emozione di un momento come questo». A seguire, il vicecomandante della Brigata Alpina “Julia”, il colonnello Andrea Piovera, ha dato lettura del messaggio inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre poi la parola è passata al prefetto di Udine Vittorio Zappalorto, presente alla cerimonia assieme all’assessore regionale Mariagrazia Santoro, al presidente della Provincia Pietro Fontanini e ad alcuni consiglieri comunali. «Rendere onore alle forze armate e ricordare le persone, gli eroi, che durante la Grande guerra hanno dato la loro vita per la patria è un tributo dovuto, il gesto minimo che possiamo compiere, ma non basta – sono state le parole del prefetto –. Vorrei che questa cerimonia avvenisse di giorno, davanti a tutte le scolaresche e i nostri ragazzi presenti. È a loro, infatti – ha proseguito Zappalorto – che dobbiamo rivolgere il nostro appello a non dimenticare e onorare queste persone, in loro dobbiamo riporre le speranza e trasmettere un messaggio di pace per conservare la memoria di quanto è stato. Se noi oggi siamo qui con le nostre libertà, dobbiamo sempre ricordare che lo dobbiamo anche a quei giovani che persero la vita sul fronte».


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