Pensioni: in 12 mila interessati in Fvg all’esodo anticipato, ma lo “sconto” pesa

UDINE. Non è proprio una scelta tra l’uovo oggi e la gallina domani: le proporzioni sono molto diverse, ma una penalizzazione per la pensione anticipata va messa in conto. E naturalmente è commisurata agli anni di anticipo rispetto ai 67 di età o ai quasi 43 di anzianità contributiva previsti dalla legge Fornero per poter presentare la domanda all’Inps.
È questo il calcolo che ognuno dei potenziali beneficiari di quota 100, circa 440mila a livello nazionale e 12mila in Friuli Venezia Giulia, dovrà fare prima di scegliere se lasciare il lavoro. Il Governo stima un’adesione media dell’85%, consapevole che quota 100 sarà l’unica scappatoia per chi un lavoro rischia di perderlo o l’ha già perso, senza ritrovarsi nelle condizioni per accedere a misure di basso impatto come Ape social, quota 41 o opzione donna, ma per qualcuno una scelta da valutare con molta attenzione, perché non priva di costi. Anzi.
LA SCELTA
Ricordando una volta di più che quota 100 si matura con almeno 62 anni di età e 38 di contributi e che entrambi i requisiti minimi devono essere soddisfatti, l’anticipo massimo possibile rispetto alla legge Fornero è di 5 anni. Ma per molti, in particolare tra coloro che hanno già maturato i due requisiti entro il 2018, il 90% della platea attesa quest’anno, lo sconto effettivo è inferiore.
Chi sceglierà di sfruttare quota 100, in ogni caso, dovrà accontentarsi di una pensione più bassa. Non si tratta di un taglio, come giustamente sostiene il Governo, ma del semplice effetto dell’applicazione delle regole del metodo contributivo: meno contributi e maggiore durata attesa della pensione corrispondono infatti a un assegno mensile più basso, erogato però più a lungo.
LA PENALIZZAZIONE
La penalizzazione, secondo le stime diffuse a novembre dall’Ufficio parlamentare di bilancio, va da un meno 5% sull’importo lordo per chi anticipa di un anno la pensione rispetto all’applicazione dei criteri Fornero fino a sfiorare il 30% per chi, ad esempio, matura quest’anno i requisiti minimi di quota 100 e decide di presentare subito la domanda di pensionamento, che con la Fornero scatterebbe nel 2024.
Più si anticipa, più si perde. Non solo in termini totali, ma anche come perdita media annua: con 2 anni di anticipo, la penalizzazione sale dal 5% a sfiorare l’11%, con 3 anni al 17%, con 4 anni al 24%, con 5 anni supera il 29%.
PUBBLICI E PRIVATI
Ma a pesare sulla scelta non sarà soltanto l’importo della futura pensione. Conterà la gravosità del lavoro, l’incombenza di un rischio di licenziamento, l’eventuale incentivo all’esodo da parte del datore di lavoro, la necessità di assistere parenti anziani ecc.
Così come peserà, eccome, il fatto di essere pubblici e privati. Nel pubblico impiego, che in Fvg presenta una platea di potenziali beneficiari addirittura superiore a quella dei dipendenti privati, è lecito probabilmente attendersi un’adesione minore in termini percentuali, non soltanto perché si tratta di lavoro stabile, ma anche per la dilazione del pagamento della liquidazione. Messi in conto tutti questi fattori, la previsione di un’adesione all’85% potrebbe anche rivelarsi sovrastimata.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto