Pedemontana, troppi incidenti

Caneva, la morte di Elia Franco ripropone la necessità di regolamentare la velocità sulla provinciale

CANEVA. Dopo la grande, commossa partecipazione ai funerali del sedicenne Elia Franco, restano alcuni interrogativi sulla segnaletica della strada pedemontana provinciale. Elia è morto in un incidente stradale. Si è scontrato con un’auto in via Pradego mentre guidava il suo miniquad per recarsi, di primo mattino, al lavoro. Sul posto, rimangono i fiori bianchi appoggiati al palo dell’illuminazione pubblica che gli è stato fatale, su un rettilineo in quel punto segnato dalla linea continua.

I rilievi della polizia stradale dovranno chiarire la dinamica dell’incidente: se si sia trattato di tamponamento o se il miniquad del povero Elia sia stato centrato sul fianco sinistro, quindi sulla corsia di sorpasso, malgrado la linea continua che separa i due sensi di marcia.

Via Pradego è parte della strada pedemontana provinciale ad alto scorrimento che attraversa i vari centri, da Montereale a Caneva. Lungo l’arteria, che per diversi chilometri insiste nel comune di Caneva, si riscontra una “normale” segnaletica stradale. Nessuna cunetta frangitraffico è stata costruita sulla carreggiata. Indubbiamente, tale provvedimento finirebbe per rallentare anche eventuali mezzi di pronto intervento e soccorso, quali pompieri e ambulanze. Arrivando da Polcenigo, nei pressi della piazza di Caneva funziona un segnalatore di velocità che, ai guidatori d’auto e camion, dovrebbe imporre di procedere a 50 chilometri orari. E’ giusto chiedersi se tali rilevatori sulle strade siano sufficienti a imporre una guida prudente, visto che non comportano sanzioni per i trasgressori. I tagli alla spesa pubblica, limitano anche la presenza sul territorio di vigili urbani e forze dell’ordine. Rimane la possibilità di installare ai lati della provinciale le colonnine elettroniche “prevelox” per fotografare le targhe degli automezzi che superano i limiti di velocità, sanzionando chi sta al volante con le multe previste. Tale accorgimento potrebbe consigliare prudenza nella guida, sperando che i “prevelox” non diventino poi preda di vandali, pronti ad imbrattarli di vernice o, peggio, ad abbatterli. La tragedia di Elia dovrebbe comunque indurre le autorità ad adottare, lungo la pedemontana, provvedimenti utili per scongiurare altri incidenti mortali.

Sigfrido Cescut

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