Pecore antincendio sul Monte Sabotino a tutela dell’habitat

Il pascolamento in funzione antincendio non prevede costi a carico della collettività e consiste nell’occupazione temporanea dei terreni e nell’affido ad allevatori di un gregge di 40-50 pecore e alcune capre

UDINE. Da un lato ridurre il rischio di incendio boschivo e ripristinare la landa carsica attraverso l’introduzione di greggi, capre e pecore sulla parte più alta del monte Sabotino, dall’altro istituire un biotopo nella zona sommitale: sono le due iniziative che la Regione, attraverso l’Ispettorato forestale di Trieste e Gorizia, con l’associazione European wildlife management association (Ewima), ha presentato sul Monte Sabotino.

«Il Monte Sabotino – ha affermato l’assessore regionale alle Risorse forestali, Stefano Zannier – è oggetto di un intervento da parte dell’amministrazione regionale di messa in sicurezza e di conservazione di un habitat molto importante».

Il pascolamento in funzione antincendio non prevede costi a carico della collettività e consiste nell’occupazione temporanea dei terreni e nell’affido ad allevatori di un gregge di 40-50 pecore e alcune capre, a rotazione, in settori delimitati per alcuni mesi in primavera e in autunno.

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