Passaggi a livello, incubo in città Un sottopasso? Costa troppo

San Vito, ondata di proteste degli automobilisti in coda per chilometri in via Fosse a causa delle sbarre L’assessore Centis: «Al momento non esistono alternative. Il traffico si snellirà con la nuova bretella»
Di Andrea Sartori

SAN VITO. Le sbarre del passaggio a livello si abbassano e, prima di veder passare il treno e poter ripartire, trascorrono interminabili minuti. Una situazione mai digerita, dai sanvitesi e non soltanto, quella che si verifica più volte al giorno, ma soprattutto a certe ore, ai passaggi a livello ferroviari che spezzano in due la cittadina. In particolare, quelli di borgo Fabbria, con in testa il passaggio a livello in viale del Tramonto, dove quotidianamente le code si fanno chilometriche. L’unica soluzione, al di là della circonvallazione che promette di togliere il traffico pesante dalla viabilità del capoluogo, è quella di realizzare un sottopasso. Ma sinora non c’è stato alcun segnale di interesse dagli enti superiori di voler finanziare una simile opera da milioni di euro.

Code e proteste. Passano gli anni, le proteste rimangono le stesse. Cambia soltanto il modo di esprimerle: ora passano attraverso i social network, e anche ieri mattina, su Facebook nel gruppo Sei di San Vito se, è apparsa una foto che immortalava la situazione. Che è sempre la stessa, da molti anni: auto in coda intorno alle 8 e sbarre che bloccano anche i mezzi di soccorso. Nel caso di ieri, l’automobilista si trovava in via delle Fosse, accanto al parco dell’Isis Sarpi, a qualche decina di metri dal semaforo tra le vie Fosse, appunto, Pascatti e Divisione Julia. Ma il problema non era il semaforo, bensì le sbarre abbassate a centinaia di metri di distanza. «Sei di San Vito al Tagliamento anche se ti capita di star fermo per diversi turni di semaforo accanto alla ragioneria, perché un passaggio a livello taglia in due il paese. Un sottopasso no?». Già, la coda è diventata una tipicità sanvitese, alle sbarre di viale del Tramonto come in altri punti della cittadina (viale Madonna di Rosa, anche se sono in arrivo i sensori che tengono conto del flusso veicolare).

Le soluzioni tardano. I tempi del passaggio a livello sono stati ritoccati, ma la sostanza non è cambiata. Negli anni scorsi, l’idea del sottopasso è stata presa in considerazione dall'amministrazione comunale, che non ha potuto far altro che rivolgersi agli enti competenti. Il sindaco Antonio Di Bisceglie ha incontrato i vertici regionali di Rfi anche sul questo tema, ma di fondi per un sottopasso neanche l’ombra. «Dopo che il Comune ha realizzato la rotatoria di borgo Fabbria, il flusso veicolare è parecchio migliorato e il traffico pesante sarà deviato dalla circonvallazione (l’iter è quasi giunto alla gara d’appalto, ndr) – osserva l’assessore alla Mobilità, Tiziano Centis –. Ma per il sottopasso non si sono fatti passi avanti: la realizzazione può trovare spazio eventualmente soltanto nell’ambito dell’elettrificazione della tratta ferroviaria Casarsa-Portogruaro. L’asse viario da viale Treviso a viale Madonna di Rosa necessita ancora di interventi».

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