Veglia per la pace con il vescovo, De Toni: «Pregare è necessario»

L’appuntamento è dalle 18 alle 20 quasi in contemporanea con il corteo in giro per la città. Il primo cittadino di Udine parteciperà al raccoglimento organizzato stasera in Santa Maria in Castello

Laura Pigani
L’arcivescovo Riccardo Lamba ha nominato sei nuovi parroci
L’arcivescovo Riccardo Lamba ha nominato sei nuovi parroci

La Chiesa, nel giorno della partita tra Italia e Israele, si riunisce nella pieve udinese di Santa Maria in Castello, appena riconsegnata alla città dopo un lungo restauro, per una veglia di preghiera per la pace, presieduta dall’arcivescovo di Udine monsignor Riccardo Lamba. Un appello che il sindaco Alberto Felice De Toni ha raccolto, scegliendo di non partecipare al match valevole per la qualificazione ai prossimi mondiali di calcio. «La preghiera – spiega il primo cittadino – è fondamentale in questo momento. Desidero partecipare alla veglia nell’ottica di sostenere la pace anche in questa prima fase di tregua».

La preghiera per la pace

L’appuntamento di preghiera è in programma nel pomeriggio di martedì, dalle 18 alle 20, prima della partita e praticamente in contemporanea con il corteo promosso dal Comitato per la Palestina. «Sappiamo che la pace è un dono di Dio», afferma lo stesso arcivescovo. «È stato significativo che Papa Leone XIV abbia iniziato il suo ministero pubblico augurando la pace di Cristo risorto, che nasce da lui e dobbiamo implorarla continuamente nella preghiera. Di questo dobbiamo essere consapevoli, altrimenti rischiamo di partire dal punto sbagliato. Il Santo Padre ha invitato tutte le realtà ecclesiali a pregare per la pace, in modo speciale, in questo mese di ottobre, per intercessione della Beata Vergine Maria».

«La pace invocata da Dio – sono ancora le parole di monsignor Lamba – dispone i nostri cuori ad atteggiamenti di dialogo e con il dialogo tutto si può costruire. Impariamo a conoscere l’altro, ma anche a scoprire noi stessi e ciò che portiamo dentro. Chiediamo, dunque, il dono della pace e aiutiamoci gli uni con gli altri a dialogare». La celebrazione di questa sera è aperta a tutta la popolazione, nell’occasione si darà lettura di una testimonianza del cardinal Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini. Al termine dell’orazione si potrà sostare in preghiera fino alla chiusura della chiesa, prevista per le 20.

Un momento di raccoglimento personale, dove ognuno può riflettere sul significato profondo della pace e del necessario dialogo che vi sta alla base. La veglia, tra l’altro, si pone nell’ambito delle iniziative per la riapertura al culto della chiesa di Santa Maria in Castello, filiale della parrocchia della Cattedrale udinese. Edificata nei primi decenni del XII secolo su un precedente edificio longobardo, la Pieve conserva affreschi medievali di pregio, tra cui le scene della morte e dell’Assunzione di Maria. I lavori, sostenuti da enti pubblici e privati, sono durati otto anni.

Il sindaco

Il sindaco di Udine, che in precedenza aveva richiesto il rinvio della partita, non sarà questa sera allo stadio per il match, come ha già più volte sottolineato. Ha declinato l’invito del presidente della Federazione italiana gioco calcio, Gabriele Gravina, per prendere parte all’incontro di preghiera celebrato dall’arcivescovo. «Ho preso questa decisione – afferma il primo cittadino De Toni –, che è una scelta personale, nell’ottica di sostenere la pace anche in questa prima fase di tregua: credo che la preghiera sia fondamentale in questo particolare momento». Per il sindaco di Udine si tratta di «un processo che va sostenuto» e auspica, allo stesso tempo, che ci siano molte altre persone che condividano la sua linea, ma al riguardo non ha dato indicazioni ai “suoi”. Non ha, infatti, mai voluto dare una «connotazione politica» a una decisione personale. Quella di oggi, sottolinea ancora De Toni, «desidero che sia una giornata improntata sul dialogo e sulla pace. Vorrei che anche la manifestazione in città – è l’appello del primo cittadino udinese – resti pacifica, così come lo sono sempre state anche quelle che sono state organizzate in precedenza». La città, dunque, questa sera si “dividerà” tra corteo Pro Pal e veglia di preghiera nella sua chiesa più antica.

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