Palazzo Schiavi torna a splendere: sarà la sede di Coldiretti
L’edificio di via Savorgnana era chiuso dal 2010. Fedriga: «Promuovere le eccellenze e difendere le produzioni sui mercati esteri»

Coldiretti trova casa nel cuore di Udine, con palazzo Schiavi, storico edificio di via Savorgnana, che diventa la nuova sede regionale. Se è vero che una settantina di persone lavorano qui già da qualche mese, l’inaugurazione ufficiale si è svolta il 26 maggio quando l’imponente struttura, fresca di restauro, ha accolto numerosi ospiti e autorità: dai vertici nazionali, regionali e provinciali della federazione agricola, al presidente della Regione, con l’assessore Zannier, passando per le autorità cittadine, a cominciare da sindaco, vicesindaco e Camera di commercio.
Il taglio del nastro
«Palazzo Schiavi diventa il quartier generale di una federazione che rinnova il suo ruolo di punto di riferimento per il territorio», ha detto il presidente regionale di Coldiretti Martin Figelj, prima del taglio del nastro e della benedizione di monsignor Luciano Nobile.
«Una ristrutturazione che restituisce un edificio aggiornato alle necessità d’uso attuali, ma che conserva intatte le sue qualità originarie», ha proseguito Figelj, sottolineando come il principio guida del lavoro, coordinato dagli architetti Paolo Galante e Giulio Merluzzi, sia stato «conservarne intatta la bellezza e la pulizia, ma senza sfarzi, proprio facendo parlare la nostra indole di friulani».
Figelj ha quindi ringraziato il direttore regionale Coldiretti Fvg, Cesare Magalini, per l’impegno nella gestione di una ristrutturazione tanto rilevante e riuscita. «Non capita tutti i giorni nella carriera di un direttore inaugurare una sede regionale e provinciale», ha sottolineato Magalini nel trasmettere la lungimiranza della Coldiretti e l’emozione per il risultato centrato. Accanto a loro, Cristiano Melchior, presidente di Coldiretti Udine, ha espresso entusiasmo per la restituzione di un pezzo di storia alla città: «Un angolo che torna a vivere e diventa la dignitosa dimora del settore agricolo regionale».
Il palazzo
Costruito tra il 1911 e il 1912 su progetto degli architetti Berlam per volontà dell’avvocato Schiavi, il palazzo nasce come struttura a destinazione mista, negli anni Cinquanta ospita il Comando Militare “Divisione Mantova” e in seguito i militari della brigata Genio.
L’impianto architettonico si distingue per l’androne centrale e la scala principale, ma sono le facciate a costituire l’elemento più pregiato dell’edificio e a conferirgli una particolare solennità. Vera e propria chicca, il giardino sul retro, con gli alberi e la fontana al centro. Gli interni conservano materiali di pregio originali, come i pavimenti in seminato veneziano, le colonne in pietra artificiale lucidata, la scala in pietra con inserti in marmo e il parquet al primo piano.
Il restauro
Il palazzo, con una superficie di 2.500 metri quadrati, era chiuso dal 2010, anno del trasferimento dei 160 militari della brigata Genio a Cividale e Remanzacco: il restauro ha scelto di affrontare i problemi del degrado con un approccio rispettoso dell’identità storica e architettonica, razionalizzando gli spazi interni e migliorando l’accessibilità. Anche l’impiantistica è stata completamente rinnovata, con particolare attenzione al recupero della scala che conduce agli uffici ricavati nel sottotetto, dove è stato anche restaurato un lucernario di impianto originario.
I soci al centro
A ribadire quanto la forza della Coldiretti sia di fatto rappresentata dai soci, tanto il segretario generale Vincenzo Gesmundo quanto il presidente nazionale Ettore Prandini, che ha voluto ringraziare i dipendenti e gli imprenditori «per il modello che presentano all’Italia, perché la cultura e la civiltà contadina basano le loro radici in un’identità che non può essere scalfita da nessun passaggio, nemmeno europeo, quando qualcuno parla di omologazione produttiva. Qui, invece, siamo per la distintività produttiva, vale a dire valorizzare quello che ogni territorio può offrire».
La collaborazione con le istituzioni
Importante caposaldo del successo di Coldiretti, che in Friuli Venezia Giulia conta 13 mila iscritti, il solido rapporto con le istituzioni, prima tra tutte la Regione, rappresentata dal presidente Massimiliano Fedriga e dall’assessore alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier. «Le nostre eccellenze vanno promosse con spirito di squadra – ha detto Fedriga – e oggi più che mai, dobbiamo difendere le nostre produzioni sui mercati esteri, negoziando con serietà sui dazi ed evitando politiche schizofreniche che generano incertezze internazionali».
Zannier, dal canto suo, ha evidenziato come «con Coldiretti ormai abbiamo consolidato negli anni un rapporto leale, sincero e schietto, garanzia di efficienza nella gestione dei fondi della Politica agricola comune». Superata la fase di rodaggio dell’Organismo pagatore regionale, ha spiegato Zannier, «entro giugno le imprese potranno usarlo per effettuare tutti i pagamenti».
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