Padre di un bambino di due anni muore in fabbrica schiacciato da un muletto

L'infortunio mortale è accaduto allo stabilimento Tonutti di Fagagna. Ad accorgersi di quanto successo il collega che gli doveva dare il cambio. L'operaio si è recato all'esterno del secondo capannone e ha trovato Andrea Diliberto, 30 anni, travolto dal mezzo. La vittima abitava a Tavagnacco e lavorava da pochi mesi

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FAGAGNA. Infortunio sul lavoro mortale, martedì 8 maggio, nello stabilimento della Tonutti tecniche grafiche: Andrea Diliberto, 30 anni, sposato, padre di un bimbo di due anni, originario della provincia di Caltanissetta e residente a Tavagnacco da qualche anno con la famiglia, è rimasto schiacciato dal muletto che stava movimentando all’esterno del magazzino merci.

Sulla dinamica dell’incidente sono in corso le indagini degli ispettori del lavoro dell’Ass3, dei carabinieri della stazione di Fagagna e dei vigili del fuoco di Udine.

Erano circa le 6 del mattino, quando il silenzio della cittadina collinare è stato rotto dalle sirene dell’ambulanza e dell’automedica provenienti dall’ospedale di San Daniele.

Pochi minuti prima, alla Tonutti era scattato l’allarme. Nell’azienda che realizza etichette per vini e beverage il lavoro viene suddiviso in turni, per cui il personale è operativo anche durante la notte. E Diliberto stava proprio concludendo la notte.

Da una prima ricostruzione, l’uomo, assunto solo un paio di mesi fa come magazziniere, pochi attimi prima di concludere il turno, stava movimentando un cassone contenente scarti della lavorazione.

Un peso importante quello raccolto con le pale del macchinario che, una volta alzato, potrebbe aver sbilanciato il mezzo che si è ribaltato su un fianco schiacciando il 30enne.

Pochi istanti dopo, al momento del cambio turno, il collega che doveva prenderne il posto si è recato all’esterno del capannone e, invece di trovare il magazziniere intento nelle operazioni di carico e scarico, lo ha visto a terra: le sue urla hanno attirato alcuni colleghi che sono corsi fuori e hanno prestato i primi soccorsi al giovane e chiamato subito il Nue.

Sul posto, sono arrivate in pochissimi minuti un’ambulanza e un’automedica dal Sant’Antonio di San Daniele: per l’uomo però non c’era purtroppo più nulla da fare e il personale sanitario non ha potuto far altro che constatare il decesso.

Intanto sono arrivati anche i vigili del fuoco di Udine e i carabinieri, nonché una pattuglia del Norm di Udine per il primo intervento e, subito dopo, per tutti i rilievi del caso, i colleghi della locale stazione: sul posto, per tutta la mattina, ha lavorato anche il comandante, il maresciallo Andrea Modesti.

Alla Tonutti sono arrivati intanto anche il medico legale, Francesca Modolo, e gli ispettori della competente azienda sanitaria. La salma del giovane operaio è stata sottoposta all’esame esterno, a Fagagna, ed è stata poi trasportata all’ospedale di San Daniele dalle onoranze funebri Michelutti, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il pm Lucia Terzariol, che sul caso ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, ha disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo e iscritto sul registro degli indagati il titolare dell’azienda e il responsabile della sicurezza.

Un atto dovuto – ha fatto sapere il procuratore Antonio De Nicolo –, per mettere tutti i possibili interessati nelle condizioni di partecipare alle operazioni peritali. «Le indagini dovranno stabilire se il dipendente fosse stato sufficientemente formato – ha detto il magistrato –. Per il momento, comunque, pare che abbia fatto tutto da solo e che non vi siano state carenze da parte del datore di lavoro».

Dopo l’infortunio, la Tonutti ha immediatamente deciso una giornata di chiusura straordinaria:. «L’attività – è il messaggio registrato nel nastro della segreteria telefonica – riprenderà regolarmente mercoledì 9 maggio».

La storia dell’azienda, tra le più prestigiose a livello europeo nella realizzazione di etichette per vini e beverage considerate vere e proprie opere d’arte, comincia nel 1945, quando Pietro Mario Tonutti partì con un’attività principale e una collaterale, quella della stamperia dove si realizzavano etichette ma anche quaderni e depliant.

Negli anni ’60, entrò in azienda il figlio Manlio che fece compiere alla Tonutti il primo grande balzo in avanti: poi, negli anni ’70 e ’80, la decisione di concentrarsi solo sulle etichette e, in particolare, quelle per vini e liquori. La terza generazione entrò 25 anni fa, con i figli di Manlio, Marco (vicepresidente) e Maria Teresa (amministratore delegato). Oggi, la Tonutti produce 200 mila pezzi al mese e ha circa 120 dipendenti.
 

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