Ovvio, la vertenza arriva sul tavolo del ministro

ROVEREDO IN PIANO. Approda sulla scena politica nazionale la vicenda dei dipendenti del marchio “Ovvio”, presente anche a Roveredo con un punto vendita sino allo scorso agosto.
È stata rivolta proprio in questi giorni al ministro del Lavoro Giuliano Poletti un’interrogazione che porta la firma del senatore veneto del M5S Enrico Cappelletti, componente della commissione governativa Lavoro e previdenza sociale: prendendo spunto dalla situazione in cui si trovano gli impiegati del negozio “Ovvio” di Torri di Quartesolo (Vicenza), simile a quella degli ex colleghi di Roveredo, Cappelletti interroga il ministro per capire sino a che punto sia a conoscenza della questione.
«Ovvio non paga»: questa la denuncia dei lavoratori friulani e veneti, ribadita anche nel corso dei due sit in di protesta congiunta organizzati nei mesi scorsi alle porte del punto vendita vicentino dove sono 23 i dipendenti usciti in mobilità volontaria che – al pari delle 36 persone licenziate a Roveredo – non stanno ricevendo le spettanze (tfr, stipendi arretrati e incentivo all’esodo). Per gli ex lavoratori roveredani la cifra complessiva non erogata ammonta a 300 mila euro. Oltre alla provincia di Pordenone e Vicenza, “Ovvio”è presente anche a Bergamo e Roma.
«I ripetuti solleciti dei lavoratori – incalza Cappelletti – a rispettare gli accordi sottoscritti e le relative scadenze nei pagamenti delle spettanze arretrate indirizzati al proprietario signor Semeraro) sono rimasti senza risposta. Dagli avvocati dei dipendenti è stata presentata istanza di fallimento».
Al ministro Poletti, il senatore “pentastellato” domanda «se non ritenga opportuno convocare un tavolo con i rappresentati dell'azienda e dei lavoratori per trovare una mediazione che tuteli le parti coinvolte». E ancora: «Se e quali urgenti iniziative attivare per contribuire alla salvaguardia dei livelli occupazionali, con il coinvolgimento degli enti locali e delle Regioni in cui il marchio è presente». A loro tutela per il momento gli ex lavoratori roveredani hanno ricevuto dalla Regione la promessa di un’assistenza legale.
Il Comune di Roveredo, di pari passo, si interroga sul futuro del centro commerciale ex “Ovvio-Semeraro” che sorge alle porte del paese, rimasto orfano dei due punti vendita trainanti. Nel giro di un paio di settimane, riferisce il sindaco Mara Giacomini, saranno convocati gli operatori ancora in attività nella zona. «Sia per responsabilizzarli, sia per cercare di capire le loro intenzioni».
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