Ovaro ricorda l’eccidio del 2 maggio di 70 anni fa

OVARO. Domani, alle 10.45, sarà celebrata nella chiesa della Santissima Trinità di Ovaro la messa in suffragio dei caduti del 2 maggio 1945. A contribuire in modo significativo alla ricostruzione dei tragici fatti dell’eccidio di 70 anni fa è il libro "Le due giornate di Ovaro. Carnia: 1-2 maggio 1945 cosacchi, partigiani e civili in un paese in fiamme" di Luciano Di Sopra e Rodolfo Cozzi, edito da Giovanni Aviani Fulvio. Nella sua terza edizione, ampliata e aggiornata, il volume è stato presentato ad Aplis il 18 aprile con la partecipazione anche di Romano Marchetti. In seguito alla prima edizione del libro, il presidente della Repubblica ha conferito nel 2005 al Comune di Ovaro la medaglia d’argento al merito civile, riferita alla gente di Chialina.
Ad Aplis il Comune ha consegnato agli eredi di quelle famiglie di Chialina copia della motivazione della medaglia. Il sindaco, Mara Beorchia, ha anche annunciato che è stato avviato l'iter per intitolare la scuola materna al medico Luigi Covassi, che fu in prima linea nel soccorrere indistintamente tutti i feriti di quelle tremende giornate, costate la vita a 28 inermi e ignari cittadini e a 88 occupanti cosacchi, militari e loro familiari, nell'attacco partigiano a due edifici dove si trovavano in attesa della ritirata verso l'Austria. Nel salone del Museo del legno dell'antica segheria veneziana, che fu anche comando clandestino della Osoppo, gremito da quasi 200 persone, con molte altre che non sono riuscite ad accedere, l'opera scritta dal professor Luciano Di Sopra, che da bambino visse quei fatti, e dal giornalista Rodolfo Cozzi, è stata presentata dal giornalista Paolo Medeossi e dagli stessi autori, che ne hanno ripercorso la storia. Le tre edizioni nell'arco di 15 anni - è stato spiegato - con documenti e testimonianze dirette dei protagonisti e importanti integrazioni emerse da dichiarazioni che sono potute raccogliere soltanto in tempi successivi, hanno condotto verso quest'ultimo libro di 372 pagine, rispetto alle 144 della prima edizione e alle 236 della seconda, per giungere a una verità non di parte, né sottaciuta come era avvenuto, ma piena e condivisa. Lo stesso presidente dell'ANPI regionale, Elvio Ruffino, ha rilevato che l'Europa nata dalla Resistenza ha portato ad una lunga pace e che in questo contesto, come tutti anche la comunità di Ovaro ha il diritto di ricostruire la propria storia.(t.a.)
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