Ospizio Marino di Grado, ok dalla banca: Coop pronte all’acquisto

Mercoledì è giunta l’autorizzazione del mutuo bancario da 7 milioni. La formalizzazione della proposta potrebbe avvenire lunedì prossimo

GRADO. Siamo al conto alla rovescia per la formalizzazione ufficiale dell’offerta, da parte di Confcooperative, per rilevare la gestione dell’Ospizio Marino di Grado. Mercoledì, come ha confermato il presidente regionale di Confcooperative, Franco Bosio, è giunto l’atto autorizzatorio del mutuo deliberato a favore di Confcooperative dal Gruppo Intesa, con il quale era stato raggiunto l’accordo di finanziamento dell’operazione.

Il tempo, dunque, di procedere con la deliberazione dell’offerta da parte del Cda di Confcooperative, e si provvederà alla presentazione ufficiale della proposta ai commissari liquidatori che gestiscono la procedura fallimentare dell’istituto riabilitativo gradese.

L’offerta potrebbe essere presentata lunedì prossimo. Si tratta di un intervento da 10 milioni di euro, per il quale c’è ora l’avallo del prestito bancario, sull’ordine dei 7 milioni di euro.

A questo importo si affiancherà una quota dal Fondo sviluppo nazionale di Confcooperative. Il tutto, confidando altresì nel finanziamento da parte della Regione per la ristrutturazione dell’edificio di via Amalfi, sull’ordine di 1,5 milioni di euro, messo a disposizione per chi si aggiudicherà la gara per l’acquisizione dell’Ospizio.

Un altro passo avanti, dunque, si fa largo lungo la via della salvezza dell’istituto Barellai di Grado, per la quale proprio Confcooperative ha sempre dimostrato attenzione, confermando la volontà di intervenire nel rilancio della struttura riabilitativa che ha storicamente rappresentato un vero e proprio fiore all’occhiello dell’offerta sanitaria non solo a livello regionale e nazionale.

Si attende pertanto che lunedì l’offerta approdi sul tavolo dei commissari liquidatori. L’iter prevede quindi l’avvio della gara europea che dovrebbe portare all’affidamento della gestione dell’istituto.

A questo punto, bisognerà vedere se la proposta di Confcooperative sarà l’unica messa in campo, oppure se giungeranno ulteriori offerte.

Il riferimento è, ad esempio, all’Istituto Barellai, la società che fa capo alla Casa di cura Città di Udine, che già a suo tempo aveva comunque manifestato interesse, volendo però puntare sull’utilizzo dell’ex clinica Sant’Eufemia, giudicata economicamente più sostenibile rispetto alla riapertura dell’Ospizio Marino.

L’avvio dell’operazione di rilancio potrebbe avvenire nel prossimo autunno. Sul tappeto c’è dunque il recupero della struttura riabilitativa e di tutto quanto necessario alla rimessa in funzione, ma anche il reclutamento delle professionalità necessarie, che potrebbero essere recuperate anche attraverso gli ex dipendenti dell’Ospizio.

Rimane intanto l’attesa per la presentazione dell’offerta di Confcooperative e di conoscerne il piano di rilancio. Certo è che la strada del salvataggio sembra finalmente essere tracciata, potendo così riscattare un istituto di pregio finito nelle more di un crack da oltre 20 milioni di euro.

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