Osoppo accoglie don Ottavio, padre di due figli

Domenica la messa nella chiesa di Santa Maria ad Nives. «Voglio fare progetti insieme con la comunità»

OSOPPO. «Con calma e senza mettere fretta a nessuno verso un nuovo progetto per la comunità religiosa». Don Ottavio Zucchetto, il nuovo parroco di Osoppo, ha preso posto domenica nella chiesa di Santa Maria ad Nives nel corso di una messa molto partecipata alla quale ha preso parte anche l’arcivescovo Andrea Bruno Mazzocato.

Ora il nuovo parroco si prepara ad affrontare l’importante compito di guidare la comunità religiosa osoppana prendendosi il proprio tempo ma già nel primo approccio avuto con il paese don Ottavio si è fatto una sua idea.

«Nella messa di domenica – racconta – c’erano circa 400 persone, dei quali forse il 20% di Osoppo visto che erano presenti molti dalle parrocchie in cui ho già operato quali Rivignano, Sedegliano, Grions e da Forni da dove è venuta giù addirittura una corriera, e anche i rappresentanti di Rinnovamento spirituale di cui faccio parte provenienti da Gorizia e Trieste».

Insomma, l’occhio di don Ottavio è molto attento nell’osservare quale sia il grado di partecipazione degli osoppani alla vita religiosa tanto più in una parrocchia dove attualmente non è presente neppure un concilio pastorale.

«Quello che è positivo - dice - è che alla sera, dopo la messa, ho visto un gruppo di giovani che hanno organizzato il rinfresco e sono stati presenti nel corso della serata. Forse potrebbero essere i futuri membri nel consiglio pastorale, ma su questo non c’è fretta. Seguendo le indicazioni dell’arcivescovo che sta rinnovando la diocesi abbiamo tempo.

E i progetti li voglio comunque fare con la comunità. Non avrebbe senso che io decida da solo e soprattutto c’è bisogno di progetti che siano reali e che possano essere seguiti direttamente. Bisogna iniziare lentamente scegliendo quelle che sono le priorità».

Per Osoppo sarà anche l’esperienza di avere un parroco che prima di iniziare la vita religiosa è stato capo famiglia ed è attualmente padre di due figli.

«Io dico messa ogni giorno con mia moglie – racconta don Ottavio – perché l’unione continua anche dopo la morte: non è possibile dimostrarlo scientificamente ma è così».

Da parte sua anche il sindaco Paolo De Simon ha salutato don Ottavio invitandolo a essere un riferimento: «La comunità di Osoppo – ha detto – deve tornare a essere e a sentirsi una famiglia. È su questo, caro don Ottavio, che chiedo il suo impegno maggiore.

Mi piacerebbe vedere nel sacerdote colui che consiglia, esorta, indirizza e non solo in campo spirituale. Ciò non significa uno scarico di responsabilità dalle funzioni che ci siamo assunti e che continuiamo ad assumerci ogni giorno ma è evidente che poter contare sulla presenza ecclesiale forte ed attenta permette sicuramente di avere uno sguardo più ottimista verso il futuro».

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