Ornella Muti dopo la condanna: «Scioccata da questa sentenza»

Malata per il Verdi, a cena con Putin in Russia. L’attrice rompe il silenzio dopo gli 8 mesi di reclusione «Per la raucedine non potevo recitare, ma fare beneficenza sì. Mai presi i 25 mila euro di anticipo»

La sentenza del tribunale di Pordenone ha lasciato Ornella Muti «sotto choc». A tre giorni dal pronunciamento del Tribunale, l’attrice rompe il silenzio stampa, per confidarsi alla testata Mediaset “Tgcom 24” e fornire la sua versione dei fatti sulla presunta “buca” al Teatro Verdi.

«Sono – ha dichiarato Muti – completamente scioccata da questa sentenza, sono stata quasi 5 anni fa in Russia per un evento di beneficenza. All’epoca ho avuto un problema di abbassamento di voce che non mi ha permesso di recitare e mi ero resa disponibile a recuperare lo spettacolo».

I fatti contestati risalgono al 10 dicembre del 2010. Muti disertò al Verdi la rappresentazione “L’ebreo” di Gianni Clementi (cachet 24 mila euro) per una «laringotracheite acuta febbrile» e inviò un certificato medico che attestava l’indisposizione, evitando, così, alla propria compagnia di corrispondere la penale contrattualmente pattuita di 27 mila euro. Pochi giorni dopo, venne dato ampio risalto, sulla stampa nazionale, alla sua partecipazione, proprio il 10 dicembre, a una cena di beneficenza a San Pietroburgo, in compagnia di Vladimir Putin e Kevin Costner. Il Teatro Verdi decise di adire alle vie legali.

Francesca Romana Rivelli, in arte Ornella Muti, accusata di truffa e di avere indotto un medico a commettere un falso ideologico nel redigere il suo certificato di malattia, è stata giudicata colpevole dal tribunale di Pordenone e condannata a otto mesi di reclusione e 600 euro di multa, con la condizionale subordinata al pagamento di una provvisionale di 30 mila euro all’associazione teatro Pordenone. Il legale di fiducia dell’attrice, Salvatore Sciullo, ha già annunciato l’impugnazione della sentenza di primo grado.

Alla testata giornalistica di Mediaset la celebre attrice ha raccontato, inoltre, di non aver «mai preso 25 mila euro di anticipo visto che il contratto non era a mio nome e non ne conoscevo affatto il contenuto».

Muti si dichiara ignara del contenuto del contratto. Nel comunicato stampa reso noto da Tgcom24, si precisa che l’attrice non solo non lo avrebbe conosciuto, ma non l’avrebbe neanche sottoscritto.

«È evidente – riporta la nota – come la stessa non ha posto in essere alcuna condotta che possa avere rilevanza penale ne abbia avuto alcun vantaggio economico; la questione deve esser ricondotta nella sua sede naturale quella civilistica con soggetti comunque diversi (la produzione e la distribuzione dello spettacolo e il teatro)».

La tesi della difesa è che Muti «era la protagonista dello spettacolo e non una parte contraente e dunque le eventuali responsabilità non erano a lei imputabili».

L’attrice ha poi espresso l’auspicio di un ribaltamento della sentenza in secondo grado. «Spero – ha detto a Tgcom 24 Francesca Romana Rivelli – che questo spiacevole inconveniente possa risolversi in appello e confido sempre nella giustizia». Anche il suo staff, secondo quanto riportato dai media nazionali, esprime stupore e sbigottimento per l’esito del dibattimento. Quanto alla laringotracheite, nel comunicato stampa viene sottolineato che la patologia «non è stata fonte di impedimento totale alla vita quotidiana».

«Per questo – conclude la nota – Ornella Muti, dovendo rinunciare alla sua performance teatrale ha deciso di recarsi ad una cena di beneficenza in Russia, dove non doveva prendere parte ad alcuna azione teatrale quanto presenziare per l’Italia e in favore di bambini malati».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto