Ordine dei commercialisti Della Ragione sfida Cinelli

Il 3 e 4 novembre si terranno le elezioni per il rinnovo del consiglio dell'ordine dei dottori commercialisti di Pordenone. La lista “Perché serve cambiare!” è scesa in campo sfidando quella del...
foto missinato presidente della ragione
foto missinato presidente della ragione

Il 3 e 4 novembre si terranno le elezioni per il rinnovo del consiglio dell'ordine dei dottori commercialisti di Pordenone.

La lista “Perché serve cambiare!” è scesa in campo sfidando quella del presidente Renato Cinelli. Candidato presidente sarà Renato Della Ragione, candidati consiglieri Francesca Vaccaro, Dominga Salvador, Laura Vendrame, Francesca Lina Isola, Stefania Tassan Got, Giovanni Zanette, Federico Vignoni Mengarelli, Alessandro Breda, Raffaele Riem, Stefano Miccio, Fabrizio Presot, Giuseppe Brunetta, Christian Mazzon, Antonio Ius e Paolo Ingrao.

«L’Ordine dei dottori commercialisti – ha detto Della Ragione – è “parte sociale”, cioè è invitato dalle istituzioni ai processi di formazione delle norme riguardanti l'economia e il fisco. E' evidente che deve essere parte attiva e non passiva in questo suo ruolo. Dobbiamo essere quelli che le leggi le scrivono ma purtroppo per troppi anni siamo stati quelli che le leggi le hanno subite» ha dichiarato Della Ragione.

Tra gli altri punti del programma la formazione obbligatoria («è indispensabile e doverosa. Serve a differenziare il commercialista dalle altre figure presenti sul mercato, ma oggi è strutturata in modo da penalizzare molti iscritti. Ci batteremo per vedere approvato il nostro progetto di riforma (crediti formativi a modulo cioè differenziati in base all'attività realmente svolta dall'iscritto)»); l’antiriciclaggio («L'impianto formale e sanzionatorio della normativa antiriciclaggio è oggi impostato per la professione notarile. E' improcrastinabile una modifica che renda la normativa antiriciclaggio consona all'esercizio della nostra professione e soprattutto compatibile con le funzioni da noi svolte»); larevisione degli enti pubblici («E' indispensabile armonizzare la normativa del Fvg con quella nazionale al fine di garantire a tutti i colleghi parità di trattamento e libertà di circolazione sul territorio nazionale»); la deontologia professionale vista come «senso di appartenenza».

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