Oratorio chiuso e il parroco finisce sotto accusa

CAMINO AL TAGLIAMENTO. «Per oltre dieci anni all’ingresso dell’oratorio si è potuto leggere lo striscione “Oratorio cuore della parrocchia”. Ora quella scritta non c’è più, sta chiusa in una soffitta perché l’oratorio, ricco dei suoi 30 animatori, 130 bambini, 20 mamme volontarie, 10 giovani adulti e centinaia di migliaia di euro investiti dalla Regione nelle strutture è chiuso».
Inizia così la lettera aperta scritta da Alessandro Valoppi che dell’oratorio è responsabile da sei anni. Non nasconde l’amarezza «di fronte all’indifferenza» del parroco, don Roland Kulik. Ormai è frattura tra la comunità e il proprio sacerdote.
«A niente servono le richieste dei ragazzi – prosegue Valoppi –, ai quali viene negato per festeggiare ferragosto, ai quali si chiedono indietro le chiavi, ai quali viene imposto di fare domanda scritta per utilizzare il pullmino con cui si va alle veglie di preghiera. A niente serve il “laboratorio dei talenti” redatto dalla Cei, un documento dove si chiede ai parroci di aprire gli oratori e di valorizzarli. A niente servono le voci dei genitori, costretti a chiedere un incontro al sindaco per parlare di giovani e oratorio (che si svolgerà questa sera, ndr)».
Lo scorso anno l’oratorio aveva aperto soltanto a metà novembre, oltre due mesi dopo la canonica apertura. «Mi sento sconfitto – continua Valoppi – perché l’entusiasmo, le competenze, le ore e ore di studio e programmazione vengono oggi sconfitti da una chiave e da una serratura. In pochi giorni il parroco mi ha negato la possibilità di programmare le attività future rimandando di giorno in giorno sapendo del mio trasferimento in Piemonte a fine settembre e sbeffeggiandomi con un bel “lei parta tranquillo”.
Mi ha chiesto di impedire al sindaco di incontrare i genitori, ha delegato in segreto un’associazione esterna di programmare un doposcuola con animatori di Codroipo, comportandosi come se non esistessero i 30 animatori di Camino e mancando di rispetto all’associazione che da un anno si occupa della gestione dell’oratorio minacciando la stessa di chiudere i rapporti se qualcosa fosse stato scritto sui giornali.
Mezz’ora di litigio ha salvato a gennaio il corso di teatro che lui voleva chiudere, ma dovevo essere io a comunicarlo ai ragazzi, non lui. A luglio l’associazione Lumine ha sopperito alle sue mancanze organizzando un campo scuola a Lorenzago (70 iscritti in tre giorni), ma non abbiamo mai ricevuto una telefonata».
È un disagio grande quello che sta vivendo la comunità da tanto tempo. «Qui finisce il mio rapporto con la parrocchia di Camino che tanto mi ha dato – conclude Valoppi –. Tengo con me l’amore dei ragazzi, dei bambini e dei genitori che tanto hanno a cuore questa struttura».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto