Operai licenziati alla Hosta Italia, lunedì incontro azienda-Rsu

A tre settimane dalla proclamazione dello stato di agitazione, qualcosa finalmente si muove alla Hosta Italia di Carpacco dove tre lavoratori sono stati licenziati dall’oggi al domani
Carpacco 24 marzo 2011 HOSTA Copyraight PFP
Carpacco 24 marzo 2011 HOSTA Copyraight PFP

DIGNANO. A tre settimane dalla proclamazione dello stato di agitazione, qualcosa finalmente si muove alla Hosta Italia di Carpacco dove tre lavoratori sono stati licenziati dall’oggi al domani, senza alcun avviso preventivo né – a sentire Flai Cgil – alcun piano industriale o di ristrutturazione a supporto di una così grave decisione.

Dopo svariate ore di sciopero, l’azienda si è infine decisa a fissare un incontro per domani. Un appuntamento in cui sindacato, Rsu e lavoratori ripongono grande speranza.

«E’ l’occasione – ha detto ieri Saverio Scalera (rappresentante della Flai) per riportare in termini di normale dialettica e di confronto la discussione sulla reale situazione aziendale che ha portato alla scelta unilaterale della proprietà di Hosta Italia di procedere a tre licenziamenti».

Il confronto sarà utile sia a chiarire la situazione attuale, che ha portato l’azienda, produttrice di grissini, a licenziare tre lavoratrici, sia quella futura. «Non si chiedono certezze a qualsiasi costo - ha proseguito Scalera –, ma si rivendicano percorsi condivisi che tengano conto certamente delle esigenze dell’impresa ma con altrettanta garanzia di tutela per i lavoratori».

L’auspicio è che l’incontro di lunedì possa essere finalmente dirimente rispetto ai tre licenziamenti, viceversa «se la proprietà svizzera resterà insensibile alle nostre richieste ricorreremo a forme di lotta e protesta più forti», avverte ancora il sindacalista che ricorda come vi siano strumenti alternativi al licenziamento per far fronte a momenti di difficoltà che possono incontrare le imprese: «Se il lavoro manca – ha concluso ieri – c’è l’opportunità di ricorrere ai vari ammortizzatori sociali che aiutano impresa e lavoratori e sui quali chiediamo di confrontarci in modo serio e sereno».

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