Ok della giunta del Fvg all’elettrodotto tra Udine ovest e Redipuglia

L’esecutivo ha espresso parere favorevole a un’intesa con lo Stato ai fini del rilascio a Terna dell’autorizzazione per costruire l’impianto

UDINE. La giunta del Friuli Venezia Giulia ha espresso parere favorevole al raggiungimento di un'intesa con lo Stato ai fini del rilascio a Terna dell'autorizzazione unica ministeriale alla costruzione e all'esercizio dell'elettrodotto a 380 kV tra Udine ovest e Redipuglia.

La decisione rappresenta un ulteriore passo avanti verso la conclusione del procedimento autorizzativo alla realizzazione dell'infrastruttura, per la quale il ministero per lo Sviluppo economico in accordo con quello per l'Ambiente rilascia l'autorizzazione unica.

«È un procedimento che questa giunta ha trovato in avanzato stato di attuazione - commenta l'assessore regionale all'Energia, Sara Vito - in quanto l'iter dell'opera è iniziato molti anni fa.

La realizzazione dell'elettrodotto era già stata avviata ma interrotta a seguito di alcuni ricorsi. Successivamente si è riaperta una nuova fase autorizzativa, in cui il progetto non poteva evidentemente essere ridiscusso».

Sono impraticabili dunque - per la Regione - soluzioni alternative, quale ad esempio l'interramento.

La Regione ha dunque fatto un'attualizzazione della valutazione di impatto ambientale e di tutti gli aspetti connessi alla esecuzione dei lavori.

Per assicurare la sostenibilità socio-economica, territoriale ed ambientale del progetto, dovrà essere stipulato uno specifico accordo tra Regione Fvg e Terna, che preveda «misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale» a favore dei Comuni direttamente interessati.

Nella delibera approvata si ribadisce che l'intesa con l'Amministrazione statale sul progetto può essere favorevolmente raggiunta, in ragione del «carattere strategico» e dell'«interesse regionale complessivo» alla realizzazione dell'opera, che riveste particolare importanza per il sistema elettrico regionale e nazionale, e per l'approvvigionamento in sicurezza di energia elettrica da parte di ampie fasce di popolazione e di importanti attività produttive del territorio regionale, così come indicato nel Piano energetico regionale.

Il documento richiama anche il fatto che il Piano energetico indica che la realizzazione dell'elettrodotto è «necessaria al fine di ridurre le criticità e razionalizzare contestualmente alcune linee a media e alta tensione presenti nell'ambito territoriale delle province di Udine, Gorizia e Pordenone».

Si stabilisce inoltre che «il decreto autorizzativo finale ministeriale dovrà contenere una serie di prescrizioni e raccomandazioni», tra cui la demolizione di linee elettriche esistenti.

«Lo avevamo scritto anche nel Piano energetico - conclude Vito - siamo convinti che quest'opera non può rimanere incompiuta.

Abbiamo espresso più volte questa preoccupazione, stiamo continuando su questo procedimento amministrativo che il Mise sembra voler chiudere in tempi brevi».

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