«Obiettivi non raggiunti» Domino, la crisi continua

Spilimbergo: i sindacati perplessi sul piano di riorganizzazione aziendale E per il 2012 sembra inevitabile il nuovo ricorso della cassa integrazione

di Elena Del Giudice

SPILIMBERGO

Il piano rimane in vigore ma gli obiettivi che si era prefisso non sono stati raggiunti. Il punto sull’andamento della Domino di Spilimbergo, azienda specializzata nella produzione di vasche per idromassaggio e nota ai mercati con i marchi Albatros e Revita, è stato fatto ieri tra sindacati e lavoratori nel corso delle assemblee.

Ad emergere una certa «perplessità - dichiara Bruno Bazzo, Fiom Cgil - per gli obiettivi non completamente raggiunti e previsti dal piano di riorganizzazione in vigore da un anno». Un piano che, da un lato aveva individuato 25 esuberi su 150 occupati, ai quali si sono sommati i mancati rinnovi di alcuni contratti a termine, e dall’altro aveva definito livelli di produzione e di volumi che, però, non si sono verificati. Da qui il ricorso alla cassa integrazione «già avviato nel 2011 e che proseguirà anche nella prima fase del 2012, quando si andranno a sommare la flessibilità stagionale di questo particolare prodotto - prosegue Bazzo - all’andamento del settore che è ancora negativo».

Per i sindacati è necessario «definire un metodo di confronto con l’azienda, e già nelle prime settimane del prossimo anno, creare l’occasione per fare il punto con i vertici di Domino per approfondire alcune questioni e capire quali siano le strategie di Domino e quali le prospettive».

Certina Holding, la multinazionale che ha acquistato poco più di un anno fa la Domino, ha infatti portato a termine l’acquisizione di Vitaviva, azienda di Macerata che opera nel medesimo settore sia pure su una diversa fascia di mercato, il medio-basso di gamma, e più recentemente una piccola società bolognese che si posiziona esattamente nel segmento opposto del mercato, l’alto di gamma, «che dovrebbe sviluppare prodotti anche con il marchio Albatros. Questo - ancora Bazzo - dovrebbe costituire un’opportunità in più per l’azienda spilimberghese, ma allo stato è solo un’ipotesi, quanto concreta dovrà dircelo Domino».

Una verifica si impone anche sugli esuberi, per accertare se l’andamento della produzione di quest’anno e le prospettive per il 2012, impongano o meno una revisione. Stesso discorso per la cassa integrazione: quale sarà il ricorso all’ammortizzatore sociale il prossimo anno? E’ un elemento «che ancora non conosciamo e che, invece, abbiamo la necessità di approfondire. E’ auspicabile - proseguono i sindacati - una diversa strutturazione delle relazioni sindacali con Domino, tale da consentire un maggiore confronto e una maggiore chiarezza». Da qui la richiesta di incontro che Fim e Fiom invieranno già nei prossimi ai vertici della società.

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