Nuovo obitorio, sorprese e ritardi

PORDENONE. Procedono i lavori per la costruzione della nuova morgue, l’obitorio dell’ospedale di Pordenone. Il percorso ha avuto due inconvenienti che probabilmente porteranno ad allungare i tempi di realizzazione della struttura che sta prendendo forma a ridosso di via del Traverso.
Progetto. La spesa sostenuta dalla Aas 5 è di un milione 500 mila euro, soldi che già rientrano nel finanziamento per il nuovo ospedale e per la cittadella della salute. L’appalto se lo è aggiudicato la ditta Temi srl di Pasian di Prato che ha cominciato i lavori a marzo: obiettivo la conclusione a novembre, in tempo per il trasloco dalla sede attuale, il suo abbattimento e l’avvio del “cantierone” per il nuovo ospedale.
La progettazione è opera del pool di imprese che ha elaborato il nuovo nosocomio: Politecnica Ingegneria e Architettura di Modena, Cooprogetti di Pordenone, Steam di Padova, Pinearq di Barcellona e il geologo pordenonese Giorgio Contratti.
Si è scelto di ampliare il padiglione H, che nel quadro della nuova struttura rimane con la sua funzione, e approfittare del dislivello tra edificio e strada per creare una morgue inserita nel prato, con uscita in via del Traverso. Da definire ancora la questione parcheggi visto che non sono ancora previsti e attualmente non ce ne sono molti.
Cantiere. Come può capitare nella realizzazione di un’opera pubblica, al momento del fare ci si può trovare di fronte a eventualità non previste. Così è stato con le demolizioni dei padiglioni della ex caserma Martelli, che hanno dovuto fare i conti con la presenza di amianto e vasche per i reflui non segnalate in progetto. Così è stato anche per l’obitorio.
I problemi in questo caso sono stati minori, ma probabilmente all’azienda sarà concesso più tempo per la realizzazione dell’opera. «Il primo problema – spiega l’ingegner Loretta De Col, responsabile del procedimento del nuovo ospedale e della cittadella della salute – è stata la difformità della rete dei sottoservizi da quanto indicato nelle mappe. Questo può accadere per edifici che hanno diversi anni e in cui si è intervenuti in momenti successivi».
È stato poi scoperto un pozzo artesiano che non era segnato in alcuna mappa e che è stato necessario chiudere: era costituito da una tubazione in ottone di circa 60 millimetri e profondo circa 170 metri, non conosciuto. È stato necessario chiuderlo ermeticamente per evitare in futuro possibili risalite d’acqua. La spesa per la chiusura è stata di poco superiore ai 500 euro. Ma anche questo ha comportato un allungamento dei tempi. «È probabile - afferma De Col - che l’impresa che sta realizzando l’opera abbia necessità di avere più tempo». Ritardi che non dovrebbero mettere in crisi il cronoprogramma.
Arredi. Parallelamente alla realizzazione dell’opera si sta procedendo all’acquisizione degli arredi e delle attrezzature. «Sarà tutto nuovo e finalmente – afferma il responsabile del servizio di approvigionamento e logistica della Aas 5, Alberto Rossi – avremo delle camere mortuarie decorose e accoglienti, come le funeral house. Oltre a questo, poi, c’è tutta la dotazione delle celle frigorifere e delle sale autoptiche. Adesso stiamo portando avanti le procedure per l’acquisto così da avere tutto disponibile non appena conclusi i lavori».
Demolizione. Una volta conclusi i lavori al padiglione H, l’obitorio sarà trasferito in via del Traverso e ci sarà l’ultimo atto delle demolizioni: andrà giù il padiglione N, quello della attuale morgue, per lasciare spazio al cantiere del nuovo ospedale. Operazione che dovrebbe compiersi entro fine anno.
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