Nuovi percorsi e regole per le mountain bike

TOLMEZZO. Far diventare montagna e collina del Friuli Venezia Giulia un punto di riferimento per il turismo “slow” sulle due ruote. È il progetto di Stefano Mazzolini (Lega), vicepresidente del consiglio regionale, che ha proposto alla giunta Fvg di Massimiliano Fedriga di integrare la legge per creare nuove possibilità per gli amanti delle mountain bike. L’obiettivo è creare itinerari all’aria aperta con finalità sportivo-ricreativa e di fruizione, valorizzazione e conoscenza delle risorse paesaggistiche, naturalistiche e storico-ambientali del territorio, all’interno del sistema della ciclabilità diffusa. «Il progetto attuale – svela Mazzolini – prevede l’utilizzo esclusivo di bike o trekking con un circuito che da Forni di Sopra porta a Sappada e, da qui, a Paularo, dove gli appassionati potrebbero recarsi in Austria oppure raggiungere Pontebba, tramite Lanza. Da qui avrebbero la possibilità di portarsi a Tarvisio e poi magari in Austria e Slovenia». Ma l’idea è creare percorsi alla scoperta delle Alpi Carniche, Dolomiti Friulane e Alpi Giulie, con la possibilità di mettere in rete i rifugi e far pernottare i visitatori nelle diverse strutture del territorio. «Così – aggiunge il vicepresidente del consiglio regionale – si creerebbero anche importanti riflessi per l’indotto».

Fondamentale anche la distinzione fra itinerari promiscui – quelli, cioè, battuti da chi fa trekking e dai semplici pedoni – e quelli dedicati esclusivamente alle mountain bike, oggetto appunto della proposta di modifica della norma. Secondo Mazzolini potrebbero aprirsi nuovi spiragli per chi apprezza le due ruote: «Oltre al mare e allo sci, il Friuli è tanta bicicletta. La ciclabile Alpe Adria – conclude Mazzolini – intercetta decine di migliaia di appassionati all’anno e anche la mountain bike si può ricavare spazi importanti. La regione può didiventare riferimento su scala mondiale per gli appassionati». —

G.G.

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