Nuova casa di riposo a Torre Le altre hanno le liste d’attesa
Ha aperto le porte ieri mattina, con un’intima cerimonia di inaugurazione, la residenza per anziani del gruppo Zaffiro a Torre di Pordenone: aperta di fatto i primi giorni del mese scorso, ospita già una quarantina di persone e impiega attualmente una trentina di dipendenti.
In totale l’edificio, diviso in due ali (Torre e Noncello), può accogliere fino a 240 ospiti in una struttura immersa nel verde, in un parco privato attrezzato con panchine e giochi per bambini e una visuale diretta sul fiume Noncello.
Gabriele Ritossa, socio fondatore del Gruppo Zaffiro, affiancato dal 2016 dalla Mittel spa, holding milanese quotata in borsa, ha sottolineato l’accoglienza che ha percepito fin da subito in città. «Sono anni che non organizzo inaugurazioni, ma qui a Pordenone mi sento in famiglia – ha affermato –. Solitamente, sembra che gli investimenti privati, per il pubblico, siano un problema. A Pordenone no: qui è stato capito il progetto ed è per questo che ho voluto inaugurare, per ringraziare dell’attenzione e della vicinanza».
I 40 ospiti saranno destinati ad aumentare presto, vista la grande richiesta che sta avanzando. «Il nostro è un supporto che serve anche al pubblico – ha proseguito Ritossa –. Il nostro obiettivo è fare star bene i nostri nonni, che è poi l’obiettivo che ci accomuna al pubblico e proprio per questo affermo che non c’è alcun conflitto».
Tra le principali caratteristiche che offre il gruppo Zaffiro c’è il fatto che tutto il personale è assunto, fattore che rappresenta una garanzia di stabilità e continuità nel servizio. Inoltre, la struttura è nuova (realizzata in tempi record: meno di due anni) e tecnologicamente avanzata con impianti di aspirazione, ossigenoterapia a muro e pannelli fotovoltaici. Le camere, singole o doppie, sono dotate di bagno interno e climatizzazione. Si predilige, inoltre, i servizi a chilometro zero: non soltanto la cucina è interna e casalinga, preparata nel rispetto delle normative vigenti in materia e con i menù predisposti dall’Azienda sanitaria, ma ci sono anche lavanderia e stireria e i fornitori sono stati selezionati in ambito locale al fine di coniugare e legare ancora di più il territorio e le sue tradizioni all’utenza.
«Non sempre nei rapporti con le imprese private fila tutto liscio, invece con voi è stato così – ha dichiarato il sindaco Alessandro Ciriani, accompagnato dagli assessori Cristina Amirante e Guglielmina Cucci –. L’amministrazione comunale ha garantito la sua disponibilità anche perché abbiamo visionato altre strutture del gruppo e siamo rimasti colpiti. Infatti – ha proseguito il primo cittadino – non dobbiamo vivere il privato come antagonista, ma come elemento complementare al pubblico».
E proprio per quanto riguarda il pubblico, Giovanni Di Prima, direttore di Casa Serena e Umberto I, ha affermato che tali due strutture sono «a pieno regime e presentano una discreta lista d’attesa». Dopo il periodo più duro della pandemia, ora la situazione sta ritornando alla normalità. Per quanto attiene alla nuova struttura del Gruppo Zaffiro Di Prima ha affermato: «Non identifico in un soggetto concorrente il male. Anzi, può essere da stimolo per l’intero settore. Lo potremo verificare nei prossimi mesi». —
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