Nove morti e un’interdizione durata 19 anni

Il sito del Gorgazzo era rimasto interdetto alle immersioni per 19 anni, dal 1995 al 2014, in conseguenza di alcuni incidenti mortali. In tutta la sua storia se ne sono contati nove. Una lapide posizionata sulla sponda ricorda coloro che hanno perso la vita. Il divieto aveva avuto alcune deroghe soltanto in particolari circostanze e per persone di provata esperienza come il campione Luigi Casati che ha stabilito il record a meno 212 metri nel 2008. Riaperto dall’estate 2014, il Gorgazzo è controllato dall’associazione dei subacquei pordenonesi e regolamentato da rigide norme comunali che ne subordinano l’accesso a persone esperte e attrezzate. A tutto il 2015 diverse centinaia di sommozzatori si sono immerse nel Gorgazzo con le nuove regole. Le immersioni degli appassionati avvengono il sabato e la domenica, dalle 9 alle 14. Nessuno, sino a oggi, conosce per intero il dedalo di cunicoli naturali che si ramificano nella grotta. Probabilmente il mistero rimarrà per sempre. Il soccorso, in caso di emergenza, è garantito sino alla quota limite voluta dal nuovo regolamento, 42 metri. A nove metri di profondità è stata ricollocata una statua del Cristo in ferro.
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