Non parte l’impianto di triturazione degli inerti

MORTEGLIANO. La crisi del mattone e delle opere pubbliche tiene al palo l’indotto del settore: resta così fermo – anche se non cancellato – il progetto della società Union Beton di utilizzare un lotto di proprietà in zona artigianale di Mortegliano per realizzare la macinatura degli inerti.
La ditta ha chiesto al Comune il rinnovo dell’autorizzazione paesaggistica ambientale in scadenza, mantenendo attivo l’iter, già completato anni fa per lo stoccaggio e il recupero di rifiuti speciali non pericolosi, quali appunto sono gli scarti di demolizione.
L’avviso del rilascio dell’autorizzazione ha allarmato i residenti: è stato rievocato – per fortuna senza riscontro – un vecchio proposito di costruire nell’area produttiva di Mortegliano un inceneritore.
Allarme rientrato: lo stesso sindaco Alberto Comand conferma che si tratta un impianto di triturazione di materiali inerti.
Impianto che non parte: «È un progetto autorizzato sette anni fa – spiega il referente della società, Antonio Toso – e di cui abbiamo rinnovato la richiesta autorizzativa in scadenza, in attesa che l’economia riparta. Purtroppo i prezzi di vendita di questo tipo di materiali si sono notevolmente abbassati, rendendo non conveniente l’attività. Nel settore delle costruzioni è poco attivo il mercato privato, meno ancora quello degli interventi pubblici».
«Vengono richiesti – continua il responsabile della Union Beton – di preferenza materiali naturali, sebbene la normativa europea preveda in certa percentuale l’utilizzo di prodotti di recupero. L’effetto, poiché in queste lavorazioni viene conferito più di quanto viene venduto, è un aumento dei prezzi per il deposito, con il rischio che la gente butti i residui di lavorazione edile nei fossi piuttosto che spendere».
Un impianto analogo è attivo fra Mortegliano e Lavariano, dove sono visibili alti cumuli di materiale, quindi tanto più il progetto Union Beton dovrà aspettare.
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